Myra Melford - Mark Dresser - Matt Wilson's "Trio M": Big Picture

Un trio nel quale i ruoli vengono di continuo sovvertiti, dove l’egemonia del piano è solo nelle convenzioni e la pienezza della musica si ottiene anche attraverso l’esaltazione dei vuoti. La presenza di Matt Wilson, batterista non ancora pienamente apprezzato nella sua grandezza, è fondamentale per assicurare i perfetti equilibri dell’incisione. Perché ancora lo spirito libero e spesso tumultuoso di Myra Melford alle salde boe delle sue figurazioni ritmiche, evitando la dispersione delle idee e il rischio di implosione alle geniali intuizioni della pianista.

Così che Melford può liberare tutta la propria creatività improvvisativa, che siano tumultuose scorribande alla Cecil Taylor, fulminei accordi o pillole di dolcezza melodica poco importa. Il basso di Mark Dresser, imperioso nel timbro, si muove con grande destrezza tra sequenze di austera classicità e misurate dissonanze, fino ad esaltarsi nel prodigioso intervento archettato che rende “Secrets to Tell You“ un gioiello di asciutta spiritualità.

In Big Picture ritroviamo dolcezze e asperità, foga esecutiva e compassata tranquillità, blues e forme libere, solide architetture compositive e imprevedibili sviluppi interpretativi, che, ascolto dopo ascolto, conducono l’ascoltatore in un vortice di emozioni difficilmente controllabile. In possesso di una voce unica e fortemente personale, di un approccio all’improvvisazione che fonde mirabilmente le singole personalità e i diversi linguaggi della storia del jazz, Trio M si rivela uno degli esiti più alti raggiunti negli ultimi tempi da un piano-trio.

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