Album Review
Federico Marchesano: Atalante
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Nato come progetto originale commissionato dal Torino Jazz Festival 2018, questo lavoro del contrabbassista e compositore torinese Federico Marchesano, formazione classica ed esperienze eclettiche, vede adesso la luce anche nella sua documentazione registrata, uscendo in CD per la Faelmay.
Il progetto si ispira al capolavoro cinematografico di Jean Vigo, del quale in certa misura descrive le atmosfere, ma ha una vita ovviamente del tutto indipendente. Marchesano è alla testa di un quartetto che vanta la presenza di Louis Sclavis ai clarinetti ed è completato da Enrico Degani alla chitarra classica e Mattia Barbieri alla batteria. Le composizioni, nelle quali vi è un'articolata componente narrativa, fungono da cornice per un ampio lavoro improvvisato, portato avanti da tutti i membri del gruppo che operano con forte sinergia, ma che è fortemente caratterizzato dalle linee disegnate da Sclavis.
Molto importante l'attenzione posta sull'equilibrio del suono, come si può percepire fin dall'attacco del primo brano, "Le voci di dentro," introdotto da un eccellente assolo del leader di quasi un minuto e mezzo, al quale si aggiunge poi lo splendido suono del clarinetto basso del francese, la chitarra di Degani econ modalità timbriche più che ritmichela batteria di Barbieri, prima del ritorno in prima fila del contrabbasso, stavolta archettato. Il tutto su un brano di struggente lirismo, del quale le singole voci offrono la loro libera interpretazione.
Situazioni analoghe le ritroviamo negli altri brani, per esempio nel sovrapporsi progressivo di suoni con cui si forma "La vita felice," nel quale il lavoro della batteria è più ritmicamente propulsivo e dinamicamente potente; oppure nel modo in cui sia alternano clarinetto, contrabbasso e chitarra nel sospeso e lento raccontare di "Vigo"; o, ancora, in "Shipwrecked," ove ad aprire è un solo di batteria ma il brano è in larga parte condotto dalla chitarra. Notevolissimo, infine, nel brano che presta il titolo all'album il doppio assolo di Sclavis, ospite che non si risparmia e che anche in questo disco conferma tutto il suo magistero.
Espressione di un jazz europeo colto e dalle variegate influenze, Atalante è un disco affascinante, dall'ascolto immediato ma anche sufficientemente denso e strutturato da svelare sempre qualcosa di nuovo a ogni ascolto.
Album della settimana.
Il progetto si ispira al capolavoro cinematografico di Jean Vigo, del quale in certa misura descrive le atmosfere, ma ha una vita ovviamente del tutto indipendente. Marchesano è alla testa di un quartetto che vanta la presenza di Louis Sclavis ai clarinetti ed è completato da Enrico Degani alla chitarra classica e Mattia Barbieri alla batteria. Le composizioni, nelle quali vi è un'articolata componente narrativa, fungono da cornice per un ampio lavoro improvvisato, portato avanti da tutti i membri del gruppo che operano con forte sinergia, ma che è fortemente caratterizzato dalle linee disegnate da Sclavis.
Molto importante l'attenzione posta sull'equilibrio del suono, come si può percepire fin dall'attacco del primo brano, "Le voci di dentro," introdotto da un eccellente assolo del leader di quasi un minuto e mezzo, al quale si aggiunge poi lo splendido suono del clarinetto basso del francese, la chitarra di Degani econ modalità timbriche più che ritmichela batteria di Barbieri, prima del ritorno in prima fila del contrabbasso, stavolta archettato. Il tutto su un brano di struggente lirismo, del quale le singole voci offrono la loro libera interpretazione.
Situazioni analoghe le ritroviamo negli altri brani, per esempio nel sovrapporsi progressivo di suoni con cui si forma "La vita felice," nel quale il lavoro della batteria è più ritmicamente propulsivo e dinamicamente potente; oppure nel modo in cui sia alternano clarinetto, contrabbasso e chitarra nel sospeso e lento raccontare di "Vigo"; o, ancora, in "Shipwrecked," ove ad aprire è un solo di batteria ma il brano è in larga parte condotto dalla chitarra. Notevolissimo, infine, nel brano che presta il titolo all'album il doppio assolo di Sclavis, ospite che non si risparmia e che anche in questo disco conferma tutto il suo magistero.
Espressione di un jazz europeo colto e dalle variegate influenze, Atalante è un disco affascinante, dall'ascolto immediato ma anche sufficientemente denso e strutturato da svelare sempre qualcosa di nuovo a ogni ascolto.
Album della settimana.
Track Listing
Le voci di dentro; Germinale; La vita felice; Terra; Vigo; Atalante; Shipwrecked; Sur la montagne.
Personnel
Federico Marchesano: bass, acoustic; Louis Sclavis: woodwinds; Enrico Degani: guitar; Mattia Barbieri: drums.
Album information
Title: Atalante | Year Released: 2020 | Record Label: Felmay
About Federico Marchesano
Instrument: Bass, acoustic
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