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Ambrose Akinmusire Quintet
Il trombettista Ambrose Akinmusire arriva a Roma preceduto dalla fama di astro nascente della musica afroamericana ottenuta grazie a una serie di collaborazioni prestigiose che lo hanno posto all'attenzione di pubblico e critica, ma con soltanto due realizzazioni discografiche a proprio nome, entrambe accolte molto favorevolmente. Il più recente dei suoi due lavori, When The Heart Emerges Glistening, è stato da lui inciso per la Blue Note alla guida del quintetto con cui si presenta ora al pubblico romano, con l'unica eccezione del pianista Gerald Clayton che è stato sostituito da Sam Harris.
La musica proposta attinge in parte a quella del CD, presentando anche nuove composizioni del trombettista, che dimostra di meritare ampiamente tutta la considerazione di cui gode sia come interprete che come autore. I brani sono solidi e ben costruiti, gli assoli ispirati e il gruppo compatto, con menzione particolare per il sassofonista Walter Smith III, autore di alcuni pregevoli assoli. Akinmusire passa con disinvoltura da un fraseggio nervoso e spezzato che caratterizza i brani più agitati, che si avvicinano al free senza però mai perdere di vista la coerenza e la linearità dello sviluppo musicale, a un morbido lirismo per i temi più melodici, come la delicata 'Regret No More' in cui è accompagnato dal solo piano, mantenendo costantemente inventiva e creatività, ben sostenuto e coadiuvato da tutti i compagni.
Pubblico decisamente soddisfatto, che non si accontenta dei due brani concessi come bis, ma richiama sul palco il trombettista che concede per il finale una versione in duo col piano della ellingtoniana 'In a Sentimental Mood.' Akinmusire incarna alla perfezione l'aspetto più moderno e aggiornato del mainstream jazzistico, di cui può già essere considerato uno dei maggiori interpreti; sicuramente un nome che sentiremo ancora molto frequentemente.
Foto, di repertorio, di Richard Conde (la prima) e Jean Francois Leblanc (la seconda).
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