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Metropole Orkest - John Scofield - Vince Mendoza: 54
ByCe la potremmo cavare salomonicamente dicendo che il progetto appartiene a tutte le entità coinvolte e per certi versi questa è la giusta conclusione. Ma ascoltando l'album non possiamo non sottolineare come questo sia un album da attribuire in primis proprio a John Scofield, anche perchè risulta essere una delle sue cose migliori degli ultimi dieci anni. E forse potremmo addirittura sostenere che è una delle sue cose migliori in assoluto.
La sua chitarra bluesy ha sempre la giusta urgenza espressiva, con il suo fuoco guizzante che danza imperterrito anche nelle situazioni più raffinate. Le sue frasi si stagliano benissimo nel ricchissimo background dipinto da un'eccellente orchestra di oltre cinquanta elementi, con arrangiamenti scritti da quello che è attualmente uno dei migliori arrangiatori sulla scena del jazz moderno, per non dire il migliore. Per di più un arrangiatore che ha collaborato già in passato con il chitarrista e che quindi può contare su una perfetta conoscenza del solista e dell'orchestra: le condizioni migliori per realizzare un capolavoro in questo contesto.
Questa conoscenza del repertorio mette Scofield nella condizione di essere il mattatore in ogni brano, approfittando anche dell'ulteriore arricchimento dato dalla ampia tavolozza timbrica e dinamica a disposizione. La grande raffinatezza armonica degli arrangiamenti di Vince Mendoza è un invito a nozze per Scofield che snocciola assoli convincenti e fortemente espressivi, sempre galleggiante sull'onda e sicuro protagonista.
Lo affiancano in questo ruolo, in ogni brano, i solisti migliori dell'orchestra che aggiungono le loro storie a quelle del leader. Segnaliamo in particolare l'agile sax tenore di Leo Janssen, l'organo Hammond di Hans Vroomans e il trombone di Bart van Lier. L'impatto complessivo ricorda certi lavori di Mike Gibbs, un arrangiatore che ha utilizzato in passato la chitarra di John Scofield come veicolo solistico e che certamente Vince Mendoza conosce a menadito. Senza dimenticare la benigna influenza di Gil Evans, altro nume tutelare per Scofield e Mendoza. Con padrini del genere non si può sbagliare...
Track Listing
Carlos; Jung Parade; Polo Towers; Honest I Do; Twang; Imaginary Time; Peculiar; Say We Did; Out Of The City.
Personnel
John Scofield
guitarVince Mendoza
composer / conductorJohn Scofield: guitar; Vince Mendoza: conductor, arranger (1-5, 7, 8); Florian Ross: arranger (6); Jim McNeely: arranger (8); Arlia de Ruiter: first violin; Alida Schat: first violin; Denis Koenders: first violin; Erica Korthals Altes: first violin; David Peijinborgh: first violin; Pauline Terlouw: first violin; Feyona van Iersel: first violin;Seija Teeuwen: first violin; Merjin Robout: second violin; Herman can Haaren: second violin; Lucja Domski: second violin; Wim Kok: second violin; Elizabeth Liefkes-Cats: second violin; Marianne van den Heuvel: second violin; Vera van der Bie: second violin; Mieke Honingh: viola; Norman Jansen: viola; Julia Jowett: viola; Iris Schut: viola; Isabella Petersen: viola; Bastiaan van der Werf: cello; Emile Visser: cello; Annie Tangberg: cello; Jacsha Albracht: cello; Erik Winkelmann: contrabass; Arend Liefkes: contrabass; Tjerk de Vos: contrabass; Jelle Schouten: trumpet; Erik Veldkamp: trumpet; Jan Hollander: trumpet; Ruud Breuls: trumpet; Bart van Lier: trombone; Jan Oosting: trombone; Jan Bastiani: trombone; Martin van den Berg: bass trombone; Janine Abbas: flute; Mariël van den Bos: flute; Willem Luijt: oboe; Pieter Hunfeld: French horn; Marc Sholten: saxophone, clarinet; Paul van der Feen: saxophone, clarinet; Leo Janssen: saxophone, clarinet; Jos Beeren: saxophone, clarinet; Max Boeree: saxophone, clarinet; Joke Schonewille: harp; Hans Vromans: piano, Hammond organ; Peter Tiehuis: guitar; Aram Kersbergen: bass; Martjin Vink: drums; Eddy Koopman: percussion; Murk Jiskoot: percussion.
Album information
Title: 54 | Year Released: 2010 | Record Label: EmArcy