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10 CD nel CD-Player di... Francesco Diodati

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01. Billie Holiday - Lady in Satin (Columbia - 1958).

La colonna sonora di un inverno a New York di un paio d'anni fa, un album bellissimo, Billie Holiday inserisce piccoli dettagli che rendono le sue interpretazioni indimenticabili.

02. Jim Hall - Textures (Telarc - 1997).

A 16 anni compravo qualsiasi album di Jim Hall che già non avessi, e quando mi capitò sotto mano Textures sulle prime rimasi di stucco, non mi aspettavo un lavoro del genere! Non mi stanco mai di sentire "Passacaglia" e gli struggenti intermezzi di chitarra in solo. Se non fosse bastato quello che aveva già fatto in decenni di carriera qui Jim Hall dimostra di essere davvero un artista completo.

03. Thelonious Monk - Alone in San Francisco (Riverside - 1959).

Uno dei tanti di Monk che periodicamente ritorna sul mio lettore. Monk per me è il Jazz. È una continua fonte d'ispirazione e la sua musica, che siano sue composizioni o standard, è intelligente e ironica, scientifica e emozionante allo stesso tempo, e in solo si può ammirare con ancora più profondità la completezza di quello che secondo me è uno dei più geniali artisti del '900.

04. Stan Getz - Big Band Bossa Nova (Verve - 2008).

Jim Hall ha il suo suono inconfondibile anche alla chitarra classica. Un album elegante, soli ispirati, arrangiamenti creativi ma sobri.

05. Antonin Tri Hoang - Benoit Delbecq - Aeroplanes (Bee Jazz - 2011).

Uno dei dischi che più mi ha colpito negli ultimi tempi. Antonin è un giovanissimo clarinettista basso e contraltista di Parigi e dimostra già una grande maturità e personalità. Benoit non ha certo bisogno di presentazioni, è un gigante del suo strumento e un esperto del pianoforte preparato. In quest'album Antonin riesce a sviluppare piccole cellule melodico-ritmiche e a creare composizioni astratte ma con un senso melodico freschissimo, oltre a essere un improvvisatore emozionante. Ho la fortuna di suonare insieme a lui con i Travelers ed è una grande fonte d'ispirazione ogni volta che condividiamo il palco!

06. John Adams - Violin Concerto (Nonesuch - 1996).

La cura dei dettagli, melodie fresche e arrangiamenti eccezionali e un senso di apertura a 360 gradi sul panorama musicale. I clarinetti e i flauti sul secondo movimento sono emozionanti e trascinanti.

07. Andre Ayassot Quilibri - Eco Fato (Auand - 2009).

Per quanto mi riguarda è uno dei più bei dischi usciti negli ultimi anni in Italia; è evocativo e riesce davvero a stimolare l'immaginazione. Mi piace molto la scelta timbrica e il suono d'insieme, anche la concezione ritmica è affascinante. "Erba" è un brano bellissimo, e tutto il disco "respira" in modo molto naturale.

08. Jeff Buckley - Grace (Columbia -1994).

Mi sono innamorato della musica di Jeff Buckley un po' di anni fa e da allora questo album è sempre a portata di mano. La voce di Jeff ha una sottile fragilità che la rende ancora più forte, le composizioni di Grace sono tutte curate nel minimo dettaglio e anche alla chitarra Buckley ha una profondità di suono che si sposa perfettamente con suo timbro vocale.

09. Francesco Bigoni - Hopscotch (Ilk - 2011).

Francesco fa parte del mio quartetto, Neko, e non finisce mai di stupirmi. In quest'album con il suo trio danese c'è una gran cura del suono - che da sempre lo contraddistingue - e un equilibrio fra composizione e momenti improvvisati che rende la musica sempre fluida.

10. Sam Rivers - Fuchsia Swing Song (Blue Note -1964).

Sam Rivers prende continuamente rischi e la ritmica è sensazionale. Brani come "Beatrice" e "Cyclic Episode" sono delle autentiche perle.

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