Gilles Laheurte: Wings of Light
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Disco in solitudine al soprano, ma con l'apporto di un'ampia rosa di percussioni (campane, gong orientali, xilofono e molto altro), per il sessantottenne Gilles Marie-Paul Laheurte, apolide nato in Francia, cresciuto in Austria e Germania, grande viaggiatore che alfine ha scelto di vivere a New York, sopranista seguace di Steve Lacy, audace sperimentatore musicale e artista attivo non solo nel campo della musica.
Laheurte non è nuovo a questo genere di opere, che stavolta dedica in larga misura a Lacy: sei brani su otto sono infatti esplicitamente ispirati dalla sua musica, mentre il primo lo è anche dalla musica di Evan Parker e l'ultimo da quella di Masahiko Togashi. Le tracce sono di lunghezza variabile, ma tre superano i dieci minuti: molto per un lavoro in solitudine, cosa che già segnalacosì come lo fanno alcuni dei titoliil genere di ricerca portato avanti da Laheurte e che ha molto a che fare con la musica da meditazione che l'artista ha potuto assimilare nel corso dei suoi viaggi.
Così il disco si apre come se si entrasse in un tempio asiatico, con gong e campane, per poi proseguire con una lenta e intensa meditazione del soprano; rientra nel tempio all'inizio della traccia successiva, che vede il soprano impegnato su sonorità più alte, quasi a invocare, e poi su melodie ipnotiche tipicamente lacyane, non senza l'apporto di espressività distorte, ancorché mai eccessive, che si concludono ancora con suggestivi colpi di gong.
Più obliqui e minimalisti i successivi tre brani, prima di rientrare nel tempio con "Moon Zen Twilight Zen New Moon," la traccia più lunga e fortemente suggestiva, nella quale i ritmi tornano più estesi, le linee meno vorticose e le atmosfere più meditative. Il disco si conclude poi con un brano per sole percussioni e infine con l'unico pezzo non ispirato da Lacy, che in effetti, ancorchè a momenti ipnotico, è anche quello più narrativo e lirico del programma.
Disco forse per amanti del genere e dello strumentova però detto che Laheurte non scimmiotta il suono di Lacy e si concentra sul suo proprioma ciononostante di grande suggestione.
Laheurte non è nuovo a questo genere di opere, che stavolta dedica in larga misura a Lacy: sei brani su otto sono infatti esplicitamente ispirati dalla sua musica, mentre il primo lo è anche dalla musica di Evan Parker e l'ultimo da quella di Masahiko Togashi. Le tracce sono di lunghezza variabile, ma tre superano i dieci minuti: molto per un lavoro in solitudine, cosa che già segnalacosì come lo fanno alcuni dei titoliil genere di ricerca portato avanti da Laheurte e che ha molto a che fare con la musica da meditazione che l'artista ha potuto assimilare nel corso dei suoi viaggi.
Così il disco si apre come se si entrasse in un tempio asiatico, con gong e campane, per poi proseguire con una lenta e intensa meditazione del soprano; rientra nel tempio all'inizio della traccia successiva, che vede il soprano impegnato su sonorità più alte, quasi a invocare, e poi su melodie ipnotiche tipicamente lacyane, non senza l'apporto di espressività distorte, ancorché mai eccessive, che si concludono ancora con suggestivi colpi di gong.
Più obliqui e minimalisti i successivi tre brani, prima di rientrare nel tempio con "Moon Zen Twilight Zen New Moon," la traccia più lunga e fortemente suggestiva, nella quale i ritmi tornano più estesi, le linee meno vorticose e le atmosfere più meditative. Il disco si conclude poi con un brano per sole percussioni e infine con l'unico pezzo non ispirato da Lacy, che in effetti, ancorchè a momenti ipnotico, è anche quello più narrativo e lirico del programma.
Disco forse per amanti del genere e dello strumentova però detto che Laheurte non scimmiotta il suono di Lacy e si concentra sul suo proprioma ciononostante di grande suggestione.
Track Listing
Bugle Boy Evan; Well, This Is It; Wicked Wickets; Quantum Quirks; Snips Tricks; Moon Zen Twilight Zen New Moon; Rings on My Mind; Balanced Ballets.
Personnel
Gilles Marie-Paul Laheurte: sax soprano, percussioni.
Album information
Title: Wings of Light | Year Released: 2014 | Record Label: SelfGratifying Productions
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