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William Tatge + Last Call: Borderlands
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Il pianista italo-americano William Tatge concepisce il jazz odierno come un laboratorio aperto, dai tratti cameristici che d'improvviso si impennano in vampate melodico-ritmiche di bella tensione, avventurosa, ma sempre controllata.
Ascoltando questo Borderlands si coglie una cifra autoriale precisa ma nello stesso tempo una disponibilità a mettersi in gioco valorizzando al massimo il reciproco ascolto tra le voci del quartetto. L'incisione cristallina espone nitidamente il talento assoluto di Dan Kinzelman, Francesco Ponticelli e Stefano Tamborrino, perfetti nell'assecondare e nello stimolare le idee del pianoforte di Tatge, felicemente in equilibrio tra un linguaggio moderno storicizzato e uno scavo più personale, anche di derivazione classica.
Il tema di apertura ricorda certe atmosfere di Wayne Shorter, in cui l'ambiguità tra narrazione e fratture ritmiche costituisce il sale della musica. Più esplicito lo swing in "Synopsis," con tema articolato e disteso e ancora dialettica tra razionalità e lirismo, con Tatge dal piglio hancockiano.
Lo sviluppo del CD si rivolge invece a situazioni più indeterminate, con larga libertà dei singoli ad intervenire e modificare in tempo reale i suggerimenti del compositore. "In Balance" è la traccia più suggestiva, con uso di percussioni varie da parte di Tamborrino, strumentista di sensibilità superiore. "Arrival," "Ergo," "Lux" sono altri brani in cui molte cose possono accadere intorno alle idee di base, con un linguaggio di gruppo che evita giustamente il virtuosismo fine a se stesso e si concentra invece sulla serietà del rapporto tra pagina annotata e improvvisazione.
Menzione speciale per "Marche Triomphale," dove Tatge e Tamborrino dialogano con finezza e intuito da improvvisatori di gran qualità.
Ascoltando questo Borderlands si coglie una cifra autoriale precisa ma nello stesso tempo una disponibilità a mettersi in gioco valorizzando al massimo il reciproco ascolto tra le voci del quartetto. L'incisione cristallina espone nitidamente il talento assoluto di Dan Kinzelman, Francesco Ponticelli e Stefano Tamborrino, perfetti nell'assecondare e nello stimolare le idee del pianoforte di Tatge, felicemente in equilibrio tra un linguaggio moderno storicizzato e uno scavo più personale, anche di derivazione classica.
Il tema di apertura ricorda certe atmosfere di Wayne Shorter, in cui l'ambiguità tra narrazione e fratture ritmiche costituisce il sale della musica. Più esplicito lo swing in "Synopsis," con tema articolato e disteso e ancora dialettica tra razionalità e lirismo, con Tatge dal piglio hancockiano.
Lo sviluppo del CD si rivolge invece a situazioni più indeterminate, con larga libertà dei singoli ad intervenire e modificare in tempo reale i suggerimenti del compositore. "In Balance" è la traccia più suggestiva, con uso di percussioni varie da parte di Tamborrino, strumentista di sensibilità superiore. "Arrival," "Ergo," "Lux" sono altri brani in cui molte cose possono accadere intorno alle idee di base, con un linguaggio di gruppo che evita giustamente il virtuosismo fine a se stesso e si concentra invece sulla serietà del rapporto tra pagina annotata e improvvisazione.
Menzione speciale per "Marche Triomphale," dove Tatge e Tamborrino dialogano con finezza e intuito da improvvisatori di gran qualità.
Track Listing
Borderlands; Synopsis; Arrival; One Revolution; Marche Triomphale; Ergo; In Balance; Lux.
Personnel
William Tatge
pianoWilliam Tatge: piano; Dan Kinzelman: sax (tenore); Francesco Ponticelli: contrabbasso; Stefano Tamborrino: batteria, percussioni.
Album information
Title: Borderlands | Year Released: 2015 | Record Label: Edizioni Parco Della Musica
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William Tatge + Last Call
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William Tatge
Stefano Merighi
Edizioni Parco Della Musica
Italy
Florence
Dan Kinzelman
Francesco Ponticelli
Stefano Tamborrino
Wayne Shorter
Borderlands