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Matt Mitchell: Vista Accumulation
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L'elenco delle formazioni a cui ha prestato i propri servigi è da paura comprendendo, tra gli altri, Tim Berne's Snakeoil, Dave Douglas Quintet, Rudresh Mahanthappa Bird Calls, John Hollenbeck Large Ensemble, ossia una bella fetta della scena avant jazz statunitense, ma come leader il pianista Matt Mitchell è solo alla seconda prova. Vista Accumulation, che giunge dopo l'eccellente esordio di Fiction -gran duo con il batterista Ches Smith -presenta un quartetto di prim'ordine con musicisti dalla mente aperta e abituati alle sfide. Il nuovo lavoro prevede otto brani suddivisi in un doppio CD e una musica dalle molteplici suggestioni, complessa, intricata, fortemente strutturata.
Predominano una decisa componente cameristica incarnata soprattutto dal clarinetto di Chris Speed -memore del Jimmy Giuffre più sperimentale -ed un'atmosfera contigua a certa musica contemporanea, dove prevalgono gli indizi e le allusioni piuttosto che la narrazione. Ma è musica tutt'altro che statica, sottoposta a continue sollecitazioni, dall'andamento quasi mai lineare e dalle traiettorie imprevedibili. L'improvvisazione manipola gli elementi attraverso un processo minimalista, poco incline all'esuberanza espressiva ma più portata ad una geometrica precisione, di contro una palpabile tensione a volte quasi insostenibile rende la musica vibrante ben al di là delle apparenze.
Se i primi sette brani formano una vera e propria suite con un classico alternarsi di climax, di snodi, di gangli nevralgici, l'ottavo è una sorta di sfogo liberatorio dalla compostezza e dalla tensione accumulata. I musicisti mollano le briglie, l'improvvisazione assume contorni più tipicamente jazzistici, le quattro voci si rincorrono in un gioco di potenza e passionalità.
Gran disco.
Predominano una decisa componente cameristica incarnata soprattutto dal clarinetto di Chris Speed -memore del Jimmy Giuffre più sperimentale -ed un'atmosfera contigua a certa musica contemporanea, dove prevalgono gli indizi e le allusioni piuttosto che la narrazione. Ma è musica tutt'altro che statica, sottoposta a continue sollecitazioni, dall'andamento quasi mai lineare e dalle traiettorie imprevedibili. L'improvvisazione manipola gli elementi attraverso un processo minimalista, poco incline all'esuberanza espressiva ma più portata ad una geometrica precisione, di contro una palpabile tensione a volte quasi insostenibile rende la musica vibrante ben al di là delle apparenze.
Se i primi sette brani formano una vera e propria suite con un classico alternarsi di climax, di snodi, di gangli nevralgici, l'ottavo è una sorta di sfogo liberatorio dalla compostezza e dalla tensione accumulata. I musicisti mollano le briglie, l'improvvisazione assume contorni più tipicamente jazzistici, le quattro voci si rincorrono in un gioco di potenza e passionalità.
Gran disco.
Track Listing
CD 1:
Select Your Existence; All the Elasticity; Numb Trudge; ‘twouldn’t’ve.
CD 2:
Utensil Strength; Wearing the Wig of Atrophy; Hyper Pathos; The Damaged Center.
Personnel
Matt Mitchell
pianoMatt Mitchell: piano; Chris Speed: sax tenore, clarinetto; Christopher Tordini: contrabbasso; Dan Weiss: batteria.
Album information
Title: Vista Accumulation | Year Released: 2016 | Record Label: Pi Recordings
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Vista Accumulation
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