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Things We Like: Shuggie Otis - Carl Hancock Rux - Wax Poetics
ByDa un lato, un musicista di culto che pubblica il primo disco in quasi quarant'anni (l'ultimo era stato Inspiration Information uscito nel 1974 e poi rimesso in circolazione dalla Luaka Bop di David Byrne nel 2001). Stiamo parlando di Shuggie Otis, alla soglia dei 60 anni, e di Wings of Love, pubblicato a metà aprile dalla Epic. OK... non è che Shuggie sia tornato a comporre. Il doppio CD riproduce in toto Inspiration Information (con 4 brani 'bonus') sul disco 1 e sul disco 2 offre una serie di intriganti brani finora rimasti inediti.
Qual'è allora l'appeal di questo disco? A parte l'ovvio piacere dell'ascolto, la speranza che esso apra un nuovo capitolo nella carriera dell'ex ragazzo prodigio, figlio di Johnny Otis. Le dichiarazioni rilasciate alla stampa lo farebbero pensare. Sembra che sia intenzionato a confezionare nuovo materiale. Ma, cosa ancora più importante, è tornato a suonare dal vivo dopo decenni. Il concerto al B.B. King's ha avuto un'impronta molto più blues dei suoi dischi. E Shuggie è sembrato in ottima forma alla chitarra, soprattutto in un interminabile assolo su "Wings of Love". Un po' meno come cantante e leader del gruppo. Ciò nonostante il concerto ha offerto molti momenti memorabili che fanno sperare in ulteriori chicche a venire.
Da un altro lato, un musicista contemporaneo che ha trovato una chiave personale per attualizzare la tradizione R&B, Carl Hancock Rux. Una residency all'Apollo Theater lo ha visto coinvolto su numerosi fronti, come d'abitudine. Ottima la collaborazione con Mike Ladd e il materiale dell'ultimo disco Homeostasis. Ma superlativa la serata "Rux Revival" in cui ha rivistato i suoi album precedenti, Rux Revue, Apothecary Rx e Good Bread Alley. Come mai questo artista rinascimentale (oltre che cantante e compositore, è anche poeta, scrittore e autore teatrale) non sia sulle copertine di tutte le riviste resta un mistero. Così come il fatto che il suo ultimo CD non abbia trovato un'etichetta discografica.
E infine a concludere questa riflessione sulla ciclicità della musica ci ha pensato la lettura della mia rivista cartacea preferita Wax Poetics, una testata che fa dei collegamenti tra passato e presente la propria missione. Il numero 54 propone retrospettive su Donad Fagen, Bobby Caldwell, Laura Nyro e Darryl Hall fianco a fianco ad interviste con gli emergenti Joey Badass e Jose James.
Visita i siti di Shuggie Otis, Carl Hancock Rux e Wax Poetics.
Foto di Luigi Santosuosso.
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