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Jim Hobbs: The Story of Mankind

Jim Hobbs: The Story of Mankind
Musicista dell'area di Boston, Jim Hobbs, come tanti prima di lui e molti che verranno, meriterebbe più attenzioni di quelle che riceve.

Chi scrive ne incrociò l'acidissimo contralto in un Silkheart di qualche anno fa, licenziato a nome della Fully Celebrated Orchestra [Orchestra si fa per dire, visto che in realtà si trattava di un trio completato dal contrabbasso di Timo Shanko e dalla batteria di Django Carranza]. Il disco s'intitolava Peace & Pig Grease e a suo modo fu una rivelazione. La certezza di essermi imbattuto in un talento notevole me la regalò invece un lavoro di Joe Morris [ai tempi in cui si pensava fosse "soltanto" un chitarrista fenomenale], l'ottimo Beautiful Existence (Clean Feed).

E proprio Joe Morris, altro bostoniano purosangue, è l'anello di congiunzione tra quel disco e The Story of Mankind, licenziato da un'altra etichetta in rapida crescita, la polacca Not Two.

Curiosa la fonte d'ispirazione del concept: titoli delle composizioni, copertina e titolo del disco sono infatti presi in prestito da un trattato di storia universale pubblicato negli anni Venti da un tale Hendrik Van Loon, olandese di nascita e americano d'adozione. Il come e il perchè di un tanto bizzarro riferimento non è dato sapere, quel che importa è l'ottimo risultato scaturito dall'incontro fra il contralto del leader, la batteria di Luther Gray e il contrabbasso di Joe Morris, che passa ormai con incredibile disinvoltura, e con esiti ugualmente felici, dalle sei alle quattro corde.

È il contralto di Hobbs comunque a rubare la scena. Mobilissima, dotata di una gamma infinita di colori, registri e vibrati, con Ornette nel cuore e Charles Gayle nelle vene, l'ancia del bostoniano smuove le budella con la giusta intensità, senza rinunciare tuttavia al pieno controllo delle strutture e dei fraseggi. In un'ora scarsa di musica la perla è l'africaneggiante "The Story of a Word," trascinata dalla foga tribale dell'affiatato duo Morris-Gray; ma anche l'iniziale "The a Genius" soddisfa per virulenza ritmica e calore. La sintassi è quella tipicamente free, anche se la rilettura della lezione New Thing è filtrata da una sensibilità inconfondibilmente (post)moderna. Emblematica a tal proposito la caracollante "Gunpowder," Ornette mix con instabile ironia.

Consigliato caldamente.

Track Listing

1. Then a Genius Bethought Himself of the Use of Fire - 8:28; 2. Lost in the Vastness of the Universe - 14:54; 3. The Story of a Word - 11:00; 4. Gunpowder - 13:04; 5. The Spreading of the Idea of Popular Sovereignty - 13:55. Tutte le composizioni sono di Jim Hobbs, Luther Gray e Joe Morris.

Personnel

Jim Hobbs
saxophone, alto

Jim Hobbs (sax contralto); Joe Morris (contrabbasso); Luther Gray (batteria).

Album information

Title: The Story of Mankind | Year Released: 2009 | Record Label: Not Two Records

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