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Charles Evans: The King of All Instruments

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Charles Evans: The King of All Instruments
Questo singolare lavoro è un piccolo monumento alle possibilità timbriche del sax baritono, che l'autore - riferendo il pensiero del suo primo maestro, Bill Zaccagni - considera il re di tutti gli strumenti (della famiglia dei sax).

Charles Evans opera a New York dal 2002 ma s'è formato a Filadelfia dove s'è laureato in jazz performance ed ha studiato privatamente anche con Dave Liebman e John Swana.

Questo disco è il risultato di un lungo lavoro di sovraincisioni durato dall'estate del 2007 al marzo 2008, un periodo di "isolamento musicale, instrospezione e salute indigente" come scrive egli stesso nelle note.

Charles Evans ha composto i brani (quasi tutti dedicati a maestri o familiari), li ha esposti con lo strumento improvvisando e, in un secondo tempo, ha elaborato e aggiunto un prezioso lavoro di armonizzazione e accompagnamento che ha qualche affinità con l'opera del World Saxophone Quartet (o, per andare più indietro, con la musica di Roland Kirk).

Il risultato è per molti aspetti impressionante, per l'equilibrio tra valori tradizionali e aspetti di ricerca, che si spingono ad esplorare le più estreme possibilità tecniche dello strumento senza diventare inutilmente sperimentale. Uno degli aspetti più affascinanti è il contrasto tra linee melodiche eseguite sul registro più alto dello strumento con altre in quello medio o basso: è talmente elaborato che risulta ovvio pensare ad un quartetto di sassofoni.

Il primo brano, che si sviluppa in tre parti, è un'ottima introduzione al lavoro successivo, per le forti suggestioni nate evocando la timbrica della sezione sax di Duke Ellington (si va da Hodges a Carney). Nel successivo "Junie Part I e II" l'aspetto sontuoso e drammatico della timbrica più grave del baritono caratterizza tutto il lavoro, evocando elementi dello stile di Hamiet Bluiett.

Ogni tema si caratterizza così per un esplicito (o implicito) riferimento ad un maestro dello strumento. Uno dei più leggibili è "A Deya in the Life of a Mulligan" che evoca la fragranza melodica dello stile del grande Gerry. L'ultimo è dedicato sia a Zaccagni che al compositore Charles Ives e si snoda in un'esemplare percorso liberamente improvvisato, stavolta con pochissime sovraincisioni.

L'ascolto del disco è doveroso per ogni studioso del baritono ma, per la bellezza delle soluzioni, sarà apprezzato da ogni amante della musica afro-americana.

Track Listing

On Tone Yet? Part I (Mover's Mood for Annie); On Tone Yet? Part II; On Tone Yet? Part III; Junie Part I: The Father (for Clarence Evans); Junie Part I: The Friend (for Clarence Evans); It's the Right Toe, Bro (for David Liebman); A Deya in the Life of a Mulligan; Mother and Others (for Genevieve and Jenifer and Jim Besten); What would of Ives (for Bill Zaccagni).

Personnel

Charles Evans
saxophone, baritone

Charles Evans: baritone saxophone.

Album information

Title: The King Of All Instruments | Year Released: 2009 | Record Label: Hot Cup Records

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