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Drew Gress: The Irrational Numbers

Drew Gress: The Irrational Numbers
Ad ogni nuovo disco Drew Gress conferma la sua statura di bassista, compositore e leader tra i più maturi e innovativi della scena attuale. Da almeno un decennio (non sembra che molti se ne siano accorti) i suoi gruppi esprimono una delle proposte più avvincenti del jazz statunitense, che si spinge negli ambiti della post-avanguardia senza perdere i legami con la dimensione ritmica e melodica del modern mainstream.

Questo lavoro (coprodotto con David Torn, che ha curato anche il missaggio) è il secondo capitolo di una formazione stellare che ha firmato nel 2005 l'album 7 Black Butterflies ed era presente in nuce nel precedente Spin & Drift, entrambi incisi sempre per la Premonition. Per chi vuole ricostruire l'interessante percorso da leader di Gress consigliamo vivamente di ripartire dal disco Heyday (realizzato nel 1998 per la Soul Note con Dave Binney, Ben Monder e Kenny Wollesen), dov'è evidente la sua capacità di costruire brani tanto complessi e ricchi di situazioni quanto coinvolgenti.

Alla guida di un quintetto stabile, con partner particolarmente affini, Gress offre un jazz elettrizzante in grado di coniugare una scrittura elaborata con ampi spazi di libertà per i solisti. Lui stesso è protagonista di un brano ("Mas Relief") ed appare più volte con interventi melodicamente articolati e dal respiro intenso.

In un gruppo fortemente coeso, gli assoli di Ralph Alessi, Tim Berne e Craig Taborn si innestano con coerenza negli sviluppi tematici, aggiungendo pathos ed estro creativo. Una musica di alto impatto e senza cali di tensione, dalla trama caratterizzata da rapidi cambiamenti di atmosfera, capace di passare da momenti accesi ad altri intensamente lirici. Altra presenza essenziale è il batterista Tom Raney, protagonista di un fondale poliritmico dalla metrica spezzata, spesso insinuante e concitato ma sempre coerente con il disegno complessivo.

Il disco di apre con "Bellwether" una breve e raffinata introduzione per basso solista e collettivo che introduce il danzante e serrato "Chevelle" uno dei temi migliori dell'album e vero manifesto di ciò che accade dei "solchi" successivi. Accanto ad altri brani di forte tensione come "Your Favorite Kind" (con intensi intervento di Berne e Taborn), "Neapolitan" e "That Heavenly Hell" (entrambi costellati da veementi assoli free) il percorso dà spazio a piccole gemme liriche come la ballad "Fauxjobim" e "By Far" caratterizzate dal pianismo introspettivo di Taborn.nTermina il sorprendente "True South" che include un frammento ispirato a "Stars and Stripes Forever" di John Philip Souza.

Track Listing

01. Bellwether -1:48; 02. Chevelle -8:28; 03. Your Favorite Kind - 4:32; 04. Fauxjobim - 5:26; 05. Neopolitan -12:38; 06. Blackbird Backtalk - 7:02; 07. By Far - 6:13; 08. Mas Relief - 2:08; 09. That Heavenly Hell - 8:20; 10. True South - 7:08. Tutte le composizioni sono di Drew Gress

Personnel

Drew Gress (contrabbasso, elettronica); Ralph Alessi (tromba); Tim Berne (sax contralto); Craig Taborn (piano); Tom Rainey (batteria).

Album information

Title: The Irrational Numbers | Year Released: 2008 | Record Label: Premonition Records

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