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Scott Reeves Quintet: Shape Shifter

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Scott Reeves Quintet: Shape Shifter
La fama di Scott Reeves è legata al suo libro Creative Jazz Improvisation (Prentice-Hall Inc.), un metodo di grande valore, molto apprezzato e diffuso in America. Come didatta Reeves è attivo dal 1976 e attualmente insegna anche nella storica Juilliard School of Music di New York.

La sua attività di bandleader e trombonista (qui trombone contralto a pistoni e flicorno contralto) è meno nota, lo si potrebbe definire un classico esempio di "musicista per musicisti," trascurato da critica e pubblico ma rispettato e richiesto dai colleghi: membro stabile della big band di Dave Liebman, vanta collaborazioni con Kenny Werner, Clark Terry, John Patitucci, Ron Carter e moltri altri. E' un compositore intelligente e originale, a suo agio in un ambito post-coltraniano, dove la lezione di Trane è spesso riletta col tramite di Wayne Shorter. I suoi brani trovano sempre un equilibrio elegante fra cantabilità e andamento indiretto, allusivo. Gli elementi "colti" entrano nella scrittura senza ostentazione intellettuale: si ascolti l'impiego di una serie dodecafonica ispirata ad Alberto Ginastera in "Shape Shifter," l'impronta di Debussy in "Incandescence" o il cromatismo politonale alla Liebman in "New Bamboo".

La ricerca linguistica non abbandona mai le caratteristiche sostanziali del jazz, il suo andamento ritmico e formale. L'avanguardia di Reeves evita facili scorciatoie e anche per questo rischia di passare inosservata.

Shape Shifter ci presenta il suo quintetto dal vivo al Cecil's Jazz Club, nel New Jersey. La bella ripresa audio e la concentrazione del pubblico consentono di apprezzare le molte sfumature dinamiche e rtimiche offerte dalla musica di Reeves e dall'interpretazione dei suoi compagni.

La ritmica è composta da musicisti giovani quanto maturi, con una nota particolare per il pianismo di Jim Ridl, ben in vista in "The Alchemist," omaggio al secondo quintetto di Davis. Rich Perry al sax tenore trova modo di proseguire la lezione di Coltrane evitandone gli aspetti più pericolosi, come la strozzatura delle note acute, ormai vizio comune di troppi tenoristi. La citazione da "A Love Supreme" inserita in "The Soulful Mr. Williams" arricchisce il suo discorso con discrezione. Un altro frammento della suite coltraniana emerge a metà del successivo solo di Reeves, aperto citando "You and the Night and the Music". Una bella dedica allo scomparso James Williams, grande pianista (con Reeves in Congressional Roll Call) scomparso nel 2004 a soli 53 anni.

Il leader in sette brani su nove opta per il flicorno contralto, strumento dal timbro a cavallo fra trombone e corno francese, del quale è forse uno dei pochissimi specialisti jazz. In poche battute di "New Bamboo" impiega l'elettronica per raddoppiare la voce del flicorno, un effetto che non ci sarebbe dispiaciuto ascoltare in modo più esteso. Nel suo linguaggio troviamo Freddie Hubbard e Curtis Fuller, ma anche forti suggestioni sassofonistiche legate alla ricerca post bop.

Shape Shifter è il terzo e più compiuto lavoro di Scott Reeves, non è pensato per colpire dalla prima nota, ma può dare molta soddisfazione se si ha la pazienza di ascoltarlo più volte.

Track Listing

01. Shape Shifter - 11:14; 02. The Alchemist - 5:47; 03. Without a Trace - 9:11; 04. The Soulful Mr. Williams - 8:39; 05. Pedacinho do Brasil - 5:46; 06. New Bamboo - 11:35; 07. 3'n'2 - 7:39; 08. Incandescence - 7:45; 09. Last Call - 7:35. Tutti i brani sono composti e arrangiati da Scott Reeves.

Personnel

Scott Reeves
trombone

Scott Reeves (flicorno contralto, trombone contralto a pistoni); Rich Perry (sax tenore); Jim Ridl (pianoforte); Mike McGuirk (contrabasso); Andy Watson (batteria).

Album information

Title: Shape Shifter | Year Released: 2010

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