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Serata dedicata a Lev Sergeevic Termen
BySi sa che c'è un fascino del vintage e del modernariato. Tutto ciò che era tecnologicamente all'avanguardia una manciata di decenni fa e che adesso appare uno slancio allo stesso tempo ingenuo e grandioso verso il futuribile non manca di suscitare la nostra meraviglia, ammirazione e uno strano senso di tenerezza.
Lo stesso fascino emana dai primi esemplari di strumenti elettronici, risalenti agli inizi del '900, invenzioni che ai contemporanei dovevano apparire strabilianti e quasi marziane.
Alcune di queste invenzioni hanno resistito al tempo e sono giunte fino a noi con la loro aura semi-mistica di entità appartenenti a un altro mondo, o per lo meno capaci di evocarlo. In particolare le ondes martenot, che hanno vissuto recentemente un ritorno, ma soprattutto il theremin, vero capostipite ed ispiratore di tutti i successivi strumenti elettronici.
Il fascino misterioso di questo strumento, vera e propria icona degli immaginari sonori evocanti altre dimensioni, fa pendant con la vita incredibilmente avventurosa del suo inventore, il russo Lev Sergeevic Termen (francesizzato in Leon Theremin), che sembra uscita direttamente da una spy story.
A questo strumento-icona l'Area sismica ha dedicato una serata, con due concerti che lo vedevano al centro della scena, seppur con modalità molto diverse.
Primo a salire sul palco è stato il duo di Massimo Simonini e Silvia Tarozzi. Simonini, conosciuto soprattutto come direttore artistico del festival di musiche di ricerca Angelica, è anche un artista sonoro specializzato nell'uso di strumenti non ortodossi, dagli oggetti autocostruiti, ai giradischi, nastri e CD, ai campionatori. Ora si cimenta col theremin, che però in questo caso funge semplicemente da interfaccia utente per controllare un software di generazione audio con cui Simonini gestisce e manipola campionamenti e sonorità elettroniche. Silvia Tarozzi è una violinista che proviene dal mondo della musica contemporanea e dell'improvvisazione.
Proprio l'improvvisazione semi-strutturata ha costituito il terreno d'incontro dei due musicisti e dei loro universi sonori. L'insieme del concerto ha infatti dato l'impressione di un'attenzione e un senso della struttura complessiva, dove il singolo momento poteva avere il sapore dell'invenzione estemporanea, ma trovava posto all'interno di una visione e una costruzione pensata e consapevole.
Simonini e Tarozzi hanno sfruttato pienamente la formula del colloquio a due e l'incontro ha funzionato: si è passati dal dialogo alla mimesi reciproca, in cui violino ed elettronica si rincorrevano a vicenda, a monologhi sovrapposti in cui si prendevano direzioni divergenti. Ma i due sono rimasti quasi costantemente in relazione e non si sono persi in digressioni solitarie.
Nella catena di azioni e reazioni della conversazione a due, il theremin-computer di Simonini ha assunto vesti mutevoli: ha iniziato emulando e rispecchiando il violino; ha poi alternato suoni elettronici, campionamenti di strumenti acustici e suoni concreti. E' stato il produttore del paesaggio sonoro e del fondale in cui il violino si muoveva e a cui si relazionava.
Così per esempio Simonini apriva uno scenario "naturalistico" e il violino imitava il cinguettio degli uccelli. Ma anche il violino poteva indicare la direzione da percorrere, per esempio con un drone che portava lo scorrere del flusso sonoro a fermarsi e concentrarsi in un momento di stasi estatica.
Il violino di Silvia Tarozzi parla nel linguaggio della musica contemporanea, del minimalismo e dell'improvvisazione. Molto belli e suggestivi in particolare alcuni momenti di fusione fra drone estatici del violino e suoni elettronici, o dove l'elettronica sosteneva un fraseggio tematico del violino in stile contemporaneo.
E' salito poi sul palco Vincenzo Vasi, polistrumentista che si muove da un paio di decenni nella costelazione delle musiche d'avanguardia, giunto recentemente alla notorietà per aver collaborato con alcuni nomi di fama come Mike Patton e Vinicio Capossela. Vasi ha presentato una collezione di miniature per theremin solo che fanno parte del suo ultimo CD dedicato interamente allo strumento.
Qui il theremin si è ascoltato con la sua voce originaria. Vasi ha giocato con le sue peculiarità timbriche e sonore, quelle abbondantemente utilizzate nella letteratura (soprattutto cinematografica) dello strumento - l'aura fantasmatica, l'atmosfera spaziale, l'evocazione di mondi altri e alieni - tematizzandole in piccole composizioni in cui il suono dello strumento riusciva da solo a sostenere l'intera struttura sonora, grazie anche all'uso dei loop.
Il suono del theremin è molto caratterizzato e anche limitato, ma Vasi, pur attenendo si a questi confini circoscritti, li esplora a fondo e ne trae tutte le risorse sonore che offrono. Quindi ad esempio utilizza, in pezzi diversi o anche all'interno dello stesso, l'intera gamma di registri dello strumento, dal grave all'estremamente acuto, fino ad arrivare ad effetti lancinanti simili a quelli della famigerata "Lobotomia" degli Area.
Forse l'effetto più inedito e straniante è stato comunque quello dell'accoppiata fra voce e theremin, in cui lo strumento faceva una sorta di controcanto alle linee melodiche bizzarre e ai giochi vocali.
A fine concerto i tre musicisti hanno regalato un bis a sorpresa, in cui sono saliti insieme sul palco per una session d'improvvisazione. Si tratta di musicisti che si conoscono da lungo tempo per aver militato nella scena musicale d'avanguardia di Bologna negli anni '90: Vasi ha anche fatto parte del progetto N.O.R.M.A., guidato da Simonini e Tiziano Popoli; ne risulta quindi una notevole familiarità e conoscenza reciproca. Non sorprende quindi più di tanto che siano entrati facilmente in relazione.
L'amalgama sonora quindi ha funzionato subito. Il super-theremin di Simonini, quello con le possibilità sonore più estese, creava i fondali, mentre gli altri due musicisti fornivano interventi solistici o coloristici. Il tutto è risultato fluido, coerente e anche piacevole.
Foto di Claudio Casanova.
Ulteriori immagini di questa serata sono disponibili nella galleria immagini.
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