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Led Bib: Sensible Shoes
ByA parte il "Led" del nome non c'è però nulla in comune fra le due band. Solo il fatto che ci sono 30 anni più o meno di storia di mezzo. "Scarpe Sensibili" è il bel titolo del rumoristico quarto lavoro ascritto a questo quintetto londinese, guidato dal dinamico drummer statunitese Mark Holub.
Led Bib è un chiaro segno dei tempi, che sta facendo incetta di successi "live," al punto di essere anche stati invitati al celebrato "Meltdown" londinese 2009, vale a dire la rassegna cult e must in toto dei moderni tempi musicali.
Nei tre precedenti lavori erano state inserite composizioni a firma di Erik Satie, Talking Heads e David Bowie. In questo quarto lavoro (il primo ad essere pubblicato anche sul mercato extra-britannico), le composizioni sono invece tutte del leader e - in due casi - del sassofonista Chris Williams.
Presentare questo disco è una sorta di festival dell'etichetta. La stessa Cuneiform si lancia un una presentazione audace, parlando di un gruppo "cataclismatico" capace di offrire jazz-rock, free-jazz, avant-skronk, funk-rock, art-noise! Altri si cimentano con neologismi quali trash-jazz, raunchy-jazz, electrified 21st Century Fire Music sino a sfociare in un audace quanto impegnativo "new jazz generation".
La realtà è che proposte come questa sono fondamentalmente inetichettabili per il solo fatto che risultano radicalmente distruttive nei confronti del già esistente e che la fama di gruppi così nasce dalla voglia di "altro" che - per fortuna - attraversa le latitudini sonore contemporanee. E' abbastanza sintomatico (e, secondo alcuni critici contemporanei, addirittura stigmatizzabile) anche il fatto che oggi - sempre più - pare sia il momento concertistico a creare il nome e non, come la recente storia discografica insegna, il disco.
Muscolare ed accattivante, il tono dei Led Bib, si regge su indiavolate strutture ritmiche veicolate da una front line di due sassofoni contralto (in certi momenti ricordano addirittura atmosfere crimsoniane) e dai tappeti di Toby McLaren, tastierista più volte in evidenza del new-underground inglese.
L'acido "post-jazz" acrilico di questa band è comunque un manifesto importante, in grado di lottare duramente contro l'imbecillità imperante e le sempre più insulse operine da classifica di un mondo musicale che, imploso già da tempo, non riesce a trovare vie d'uscita. Led Bib può essere un'ottima risposta ad un pubblico in cerca di emozioni e il taglio decisamente alternativo che fa vivere l'avventura non è quello che propriamente riesce alla perfezione in un asettico studio di registrazione digitalizzato.
Per questo il momento "live" è fondamentale, permettendo volumi e capacità creative altrimenti difficilmente raggiungibili. Da qui l'aria fresca facilmente respirabile entro il cerchio di dinamiche libere che attraversano a piacimento metodologie sonore proprie del jazz e del rock. Una sorta di "smisurata energia controllata" che riesce sistematicamente ad attrarre l'ascoltatore capace di girare appena l'angolo, di scavare solo un pelo sotto quello che sembrerebbe un capitolo come un altro dell'estetica moderna. Il contrasto sonoro è assolutamente sempre credibile e vola alto su possibili punti di domanda. Merito anche di un evidente "saperci fare" degli attori, fra i più accreditati frequentatori dei palcoscenici della London Scene dell'ultimo lustro.
Track Listing
1. Yes, Again; 2. Squirrel Carnage; 3. Early Morning; 4. Sweet Chilli; 5. 2.4:1 (still equals none); 6. Call Centre Labyrinth; 7. Water Shortage; 8. Flat Pack Fantasy; 9. Zone 4.
Personnel
Mark Holub
drumsMark Holub (batteria); Liran Donin (basso); Toby McLaren (tastiere); Pete Grogan (sassofono); Chris Williams (sassofono).
Album information
Title: Sensible Shoes | Year Released: 2009 | Record Label: Cuneiform Records
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September 2009