Home » Articoli » Album Review » Alessandro Galati Trio: Seals

1

Alessandro Galati Trio: Seals

By

View read count
Alessandro Galati Trio: Seals
Dopo aver esordito giusto vent'anni fa con un piano trio che lo vedeva affiancato nientemeno che da Palle Danielsson e Peter Erskine e aver lavorato continuativamente in trio con altri due "mostri sacri" come Arild Andersen e Paolo Vinaccia, il pianista fiorentino Alessandro Galati ha stavolta messo assieme un trio del quale è pienamente leader, con musicisti giovani ancorché preparatissimi e già oggi impegnati su molteplici fronti: Gabriele Evangelista e Stefano Tamborrino. Un trio nel quale mettere a frutto le sue molteplici e variegate esperienze artistiche.

La cifra del lavoro è classica, attraversata dall'attenzione alla melodia e alla narrazione tematica—uno stile che Galati coltiva da sempre, come ci spiega nell'intervista che gli abbiamo fatto -ma ricca di sofisticate e cesellate variazioni, tanto nella costruzione delle composizioni, quanto negli interventi solisti, come tradizione del piano trio dalla svolta data alla formazione da Bill Evans.

Il programma prevede brani di Galati, tutti assai apprezzabili, e tre standard, interpretati in modo non rivoluzionario e tuttavia molto, molto personale. Tra essi, spicca per sensibilità e suono, proprio al centro dell'album, "Softly as in a Morning Sunrise": sospeso ed evocativo, offre ai tre musicisti la possibilità di esprimersi nel modo più proprio, con Tamborrino che va ad aprire in modo inconsueto (ma questo tipo di interventi sono una delle carattersitiche del giovane batterista, protagonista in numerose formazioni), Galati che pennella variazioni liriche rarefatte, Evangelista che interviene in modo discontinuo, a sottolineare i passaggi più intensi -tutti e tre comunque sempre in dialogo aperto e paritetico.

Ma anche gli altri brani sono sempre di alto livello, dalla title track dal lirismo più aperto ma "problematizzato" nelle improvvisazioni, alla criptica '"Alien Blues," meno diretta, dai suoni più rumoristici e mossa da una spinta dinamica interiore, fino alla dolcissima "Lil' Sophia," che più di tutte attinge alla tradizione melodica nostrana che Galati rivendica, senza peraltro mai scivolare nel banale. E una menzione merita anche la porteriana "So in Love" con la quale il pianista chiude in solitudine il lavoro.

Disco quindi molto ben riuscito, di ascolto piacevole e in più momenti fortemente coinvolgente, comunque sempre carico di risvolti interessanti che si colgono diversamente negli ascolti successivi. Tanto ben riuscito che in Giappone—dove Galati è ben noto per essersi più volte recato in tournée—ha sbancato la classifica del miglior disco internazionale dell'anno della rivista Jazz Critique, vincendo il "2014 Best Instrumental Album."

Va detto infine che, ascoltata in concerto, la formazione mostra di essere capace di muoversi anche in direzioni assai diverse, dato che—come Galati ci diceva nella citata intervista—Evangelista e Tamborrino vi portano esperienze pienamente partecipi dei ritmi contemporanei, così che certi brani vengono condotti su tempi e intensità anche molto più marcati, e i due si producono dal vivo in potenti assolo che trascinano la musica e lo stesso Galati entro atmosfere meno classiche di quelle ascoltate sul disco, ma non per questo meno interessanti. Ancor più intrigante, da questo punto di vista, sarà ascoltare il prossimo capitolo del trio, che i musicisti si apprestano a registrare in giugno.

Track Listing

Taylor without Scissors; Cherokee; Seals; Unpredible; Softly as in a Morning Sunrise; The Country Life; Alien Blues; Lil’ Sophia; Casi Abstemia; So in Love.

Personnel

Alessandro Galati: pianoforte; Gabriele Evangelista: contrabbasso; Stefano Tamborrino: batteria.

Album information

Title: Seals | Year Released: 2015 | Record Label: Via Veneto Jazz

Tags

Comments


PREVIOUS / NEXT




Support All About Jazz

Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who make it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

Go Ad Free!

To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

Near

More

Tramonto
John Taylor
Ki
Natsuki Tamura / Satoko Fujii
Duality Pt: 02
Dom Franks' Strayhorn
The Sound of Raspberry
Tatsuya Yoshida / Martín Escalante

Popular

Old Home/New Home
The Brian Martin Big Band
My Ideal
Sam Dillon
Ecliptic
Shifa شفاء - Rachel Musson, Pat Thomas, Mark Sanders
Lado B Brazilian Project 2
Catina DeLuna & Otmaro Ruíz

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.