Jesse Fischer & Soul Cycle: Retro Future

Dieci brani, tra originali e rivisitazioni, che non convincono appienoe. In alcuni casi le tracce raggiungono la propria credibilità grazie, soprattutto, alla presenza nella band di un elemento funzionale come il saxofonista Brian Hogans, mentre in altri momenti non riescono a catturare l'attenzione in maniera concreta. Nella cover di "Aquarius" è la voce di Rachel Eckroth a donare al brano una consistente dose di eleganza su andamento funky; "Electric Ladyland" è trattata con dovizia di particolari timbrici, anche se nel suo insieme la voce di Chris Turner non basta a ricreare un'atmosfera densa come nell'originale; gli altri temi firmati da Fisher lasciano veramente pochi ricordi del loro passaggio, perché che in nessun caso si raggiungono stati di imprevedibilità formale, né espressiva, come in "Midnight Dancer".

Lavoro buono per essere tenuto in sottofondo, e che probabilmente andava trattato con meno aggiunte di riverberi ed effetti poco adatti alla ricerca della giusta introspezione.

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