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Due Bruno Tocanne & Henri Roger: Remedios La Belle

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Il titolo dell'album arriva direttamente dall'albero genealogico dei personaggi di "Cent'anni di solitudine," il capolavoro di Gabriel Garcia Marquez. I titoli dei brani riprendono i nomi di alcuni di questi personaggi. L'album è in confezione cartonata, ruvido al tatto, arte povera come impronta, note di copertina essenziali, edizione numerata e limitata. Le premesse, insomma, per un lavoro interessante.

E Remedios la Belle interessante lo è davvero. Bruno Tocanne alla batteria ed Henri Roger al piano e chitarra danno vita a sessanta minuti di musica intensa, profonda, sempre viva e palpitante, dialogo ininterrotto tra musicisti che spingono la propria arte ai confini del concetto di melodia, armonia e ritmo.

Tocanne è in perenne movimento, mai prevaricante, la sua batteria è leggera, aperta, le figurazioni ritmiche volatili, terreno stimolante ricco di sollecitazioni e di spunti per l'interlocutore. Così Roger non si fa pregare. Il suo approccio pianistico possiede una tensione formidabile sia quando si concede alla libera improvvisazione, ad escursioni nell'atonalità, ai block chords di memoria tayloriana, sia quando la componente melodica prende il sopravvento.

Quando imbraccia la chitarra il filo del discorso sembra meno convincente, la tensione cede il passo a figure e tempi più dilatati, ed il centro focale oscilla, in bilico tra esasperazioni timbriche e linearità narrativa. Ma sono sottigliezze perché complessivamente Remedios la Belle è disco di spessore che coniuga il piacere della libertà ed il superamento delle forme con un gusto sopraffino della narrazione ed accompagna l'ascoltatore in un viaggio musicale dai molteplici riferimenti e senza un attimo di noia.

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