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Plutino, ospite Gianluca Petrella
ByAppuntamento speciale al Pinocchio Jazz Club per la performance del trio Plutino - Bobby Previte alla batteria, Beppe Scardino alle ance, Francesco Diodati alla chitarra - che per l'occasione vedeva la presenza di un ospite d'eccezione come Gianluca Petrella (peraltro già produttore del CD omonimo del trio).
I quattro sono già palesemente ben assortiti, in quanto tutti soliti cimentarsi su atmosfere dinamicamente molto intense e caratterizzate da una ampia componente di libertà espressiva. Nei raccolti spazi del jazz club questa identità musicale ha reso al meglio, esaltando ora questo, ora quello dei tratti peculiari dei diversi musicisti.
A voler essere criticamente analitici, si potrebbe affermare che le strutture del trio plus ospite siano in realtà piuttosto anguste: prevalentemente basate su riff insistiti e celle tematiche reiterate, nei cui interstizi si inseriscono le improvvisazioni dei due fiati e attorno alle quali si sviluppano intense accelerazioni di chitarra e batteria, talvolta conducenti a tanto caotiche e libere, quanto catartiche improvvisazioni di gruppo. Ma quanta espressività in questi spazi "ridotti"! Quanto sound trasmesso con passione e intensità!
Previte ha una volta di più confermato la propria ecletticità, passando da delicati accompagnamenti alle spazzole a concitati supporti alle parti più dinamicamente intense, - oltre a prodursi in un complesso assolo da sogno. Scardino ha mostrato la sua costante crescita: oggi al baritono non ha eguali in Italia per potenza e agilità, ma soprattutto i suoi assolo sono del tutto personali, fuori da ogni cliché. Diodati - il cui recente Need Something Strong è tra i CD migliori ascoltati quest'anno - era forse qui leggermente sacrificato, ma il suo lavoro di distorsioni e alcuni fraseggi incredibilmente delicati erano essenziali per dare rotondità allo sfondo. Discorso a parte per Petrella, perfettamente a proprio agio nonostante fosse un ospite (non è presente nel disco), ideale sia come ulteriore voce solista, sia nei frequenti unisoni con Scardino.
Concerto di oltre un'ora e mezzo, dalla forte energia, che non ha stancato però neppure i musicisti: Previte lo si è potuto cogliere ripetutamente, in mezzo al turbinio di suoni, con un sorriso beato, quasi fosse un bambino intento ai suoi giochi preferiti...
Del resto, così dovrebbe essere la musica!
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