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Danilo Gallo Dark Dry Tears: Hide Show Yourself!

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Danilo Gallo Dark Dry Tears: Hide Show Yourself!
Dopo quattro anni dal precedente (ed eccellente) Thinking Beats Where Mind Dies, torna il quartetto Dark Dry Tears di Danilo Gallo, formazione che si avvale alla batteria del formidabile Jim Black e che è completata dalle ance di Francesco Bigoni e Massimiliano Milesi— unica new entry, a sostituire temporaneamente Francesco Bearzatti.

Il lavoro presenta tutti brani originali firmati dal leader, con una cifra molto precisa ancorché espressa in situazioni dal colore tra loro diverso. Due gli elementi caratteristici: il ruolo della coppia ritmica Gallo-Black, che rappresentano l'origine e la sostanza della musica del gruppo, e la costante, paritetica interazione dei due fiati, che disegnano le linee tematiche limitando gli assoli e relazionandosi tra loro in modo marcatamente dialogico.

Per comprendere come si strutturino questi due elementi può essere esemplare l'ascolto di "No Boundaries," il cui incipit prevede una suggestiva introduzione del basso sopra una eco, cui si assomma il beat della batteria; a seguire, l'ingresso dei due sax—prima Bigoni al tenore e subito dopo Milesi al soprano—completa il suono con scambi di assoli, peraltro sempre reciprocamente supportati, che non mettono mai in discussione la funzione portante della ritmica: basso e batteria accelerano, raddoppiano e variano le figurazioni, sospingendo l'intrecciarsi delle linee dei due sax fino a un parossistico caos, che prelude la conclusione catartica.

Se la struttura base rimane anche altrove pressappoco la medesima, carattere che consente in ogni brano di mettere a fuoco dei temi senza che siano questi a farla da padrone, le atmosfere mutano invece di composizione in composizione. Così, "Eyes of Twilight" e "A View Through a Slot" hanno un andamento lento e malinconico, accentuato dall'uso del clarinetto da parte di Bigoni; "Rubble Dust" è tutta incentrata sulla batteria di Black, attorno alla quale gli altri si producono in suoni acidi con espressività drammatica; "I Can't See You" è anch'essa caratterizzata dall'intensa spinta di Black, ma i due tenori cadenzano le loro voci quasi come in una sorta di surreale ballad; "If You Raise a Wall You Get Low" è introdotta dai fiati, con il clarinetto di Bigoni e il soprano di Milesi che dialogano in stile contemporaneo, ma all'ingresso potentissimo della ritmica i due passano ai tenori per dar vita a un'impetuosa cavalcata, ricca di cambi di scena; "Inside the Crack" e ""Bricks on Tilt" sono fondamentalmente ritmiche, con i due fiati che rispecchiano le figure di basso e batteria; "Short Memory" si avvia in un clima cameristico con i due fiati in primissimo piano, per poi trasformarsi in un intenso procedere corale di gusto quasi epico.

Difficile dar conto delle qualità dei singoli, a cagione della loro ricchezza. Certo l'ospite statunitense caratterizza nettamente la scena con la sua potenza mai fine a se stessa e i suoi ritmi magari semplici, ma sempre pronti a mutare, dando vita a scenari diversi. Duettando splendidamente con Danilo Gallo, che offre un'interpretazione assai personale dello strumento elettrico.

Formazione davvero notevole, Dark Dry Tears ha fatto un breve tour lo scorso anno, subito dopo la registrazione del disco (clicca qui per leggere la recensione del concerto di Marcialla) e sarebbe auspicabile fosse tra le prime a essere rimessa in programma nella difficile riapertura di stagione dopo la pandemia.

Album della settimana.

Track Listing

Demolition; The Tree And the Water; Rubble Dust; No Boundaries; Short Memory Reprise; Eyes of Twilight; If You Raise a Wall You Get Low; I Can’t See You; Bricks on Tilt; A View Through a Slot; Inside the Crack; Short Memory; The Three and the Water Reprise.

Personnel

Danilo Gallo
bass, acoustic
Francesco Bigoni
saxophone, tenor
Massimiliano Milesi
saxophone, tenor
Jim Black
drums
Additional Instrumentation

Danilo Gallo: guitar; Francesco Bigoni: clarinet.

Album information

Title: Hide Show Yourself! | Year Released: 2020 | Record Label: Edizioni Parco Della Musica

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