New Open Circle: Passato Remoto

Il loro è un percorso musicale di sicuro interesse, per certi aspetti intrigante, a cominciare dall'andamento vagamente reggae della title track, dove si rivela determinante il basso pulsante di Della Fonte (tra l'altro anche in evidenza nei passaggi dove utilizza l'archetto), per proseguire in "Nanna Livia" - uno dei quattro originali firmati da Signorino -, caratterizzata da un'atmosfera struggente e pensosa, poi subito capovolta nell'ipnotico rifacimento di "Caravan". La band regala altri brani introspettivi, come i due presi dal repertorio di Dave Holland: "Conference of the Birds," colorata di un grigio elegante ed intenso; e la più aperta "The Oracle" che sviluppa quasi dieci minuti di jazz fantasioso e di sicuro appeal, e una serie di episodi di valore, come la swingante "Mama Rose Blues".

Alla fine, sono quattro (su cinque) le stelle in pagella, perché la musica dei New Open Circle non sta mai ferma su se stessa e perché non è facile trovare una tracklist dove ognuno degli undici titoli si porta dentro un motivo d'interesse.

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