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Sabir Mateen: Other Places Other Spaces
ByAnche perchè in oltre un trentennio di carriera non è che abbondino le pubblicazioni firmate dal polistrumentista di Philadelphia. Il periodo della formazione sulla West Coast, sotto la tutela di Horace Tapscott; l’approdo a New York alla fine degli anni ottanta; i raid nella metropolitana coi Test a fianco di Daniel Carter; la spalla offerta a William Parker in più di un’occasione: Mateen è personaggio chiave nel risveglio black free dei novanta. Eppure, l’esposizione discografica in prima persona rimane pericolosamente sotto il livello di guardia.
Ed è un peccato. Perchè, senza tema di smentita, ci si trova in presenza di un solista di primissimo livello: carnale e sanguigno al tenore - il sermone coltraniano di “You Reap What You See” vale il prezzo del disco -, suadente e allusivo al flauto, acidulo e sinceramente emozionante al clarinetto, strumento con il quale riesce a dare il meglio di sé - e “Shades of Khusenaton” ne è la migliore testimonianza -, tagliente e obliquo al contralto. Nella voce di Mateen palpita il meglio della nobile tradizione afroamericana degli ultimi trent’anni di free: Dolphy, Braxton, John Carter, Coltrane, ovviamente, e tante altre voci più o meno note.
E qui finisce la recensione. Anche perchè Other Spaces Other Spaces, nel bene e nel male, è uno showcase allestito a beneficio del polistrumentista dai lunghi dreadlocks. E’ lui il sovrano illuminato che regge il governo del quartetto; è lui a tesserne le trame; è lui il responsabile dell’intero repertorio e di tutti gli arrangiamenti. Insomma, con buona pace di Jane Wang, ottima al violoncello, Raymond King, pianista da tenere d’occhio, e Ravish Momin, percussionista-batterista decisamente fantasioso, Mateen giganteggia, occupando l’intero proscenio. Il che, trattandosi di un artista di pregevolissima caratura, non è certo un delitto, ma un limite sì.
Track Listing
1. Other Places Other Spaces - 6:34; 2. For the Unborn One - 4:58; You Reap What You See - 12:31; Alan Shorter - 7:45; Shades of Khusenaton - 12:07; The Beginning Stars After the Ends Is Over - 12:32; Feelings Meet - 4:36; One With All - 3:26; Journey Through the Deepness of Positive Light - 11:49. Tutte le composizioni sono di Sabir Mateen.
Personnel
Sabir Mateen
saxophone, tenorSabir Mateen (sax contralto, tenore, flauto, clarinetti); Raymond A. King (pianoforte); Jane Wang (violoncello, contrabbasso); Ravish Momin (batteria, percussioni).
Album information
Title: Other Places Other Spaces | Year Released: 2008
Comments
About Sabir Mateen
Instrument: Saxophone, tenor
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