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Non Stop Travels with Michel Petrucciani & Trio Live in Stuttgart

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Michel Petrucciani

Non Stop Travels with Michel Petrucciani & Trio Live in Stuttgart

Dreyfus Records

(2007)

Valutazione: 4 stelle

Da lassù, dove dimora dal 1999, Michel Petrucciani ci lascia un documento impedibile costituito da un doppio DVD che include un documentario e una registrazione live a Stoccarda del 1998, un anno prima della sua scomparsa.

Roger Willemsen, amico di Petrucciani e realizzatore del film accompagna l’artista in vari momenti della giornata, da New York a Parigi, le due città che hanno segnato la sua carriera, cogliendo e fermando attimi preziosi della sua vita di uomo e di musicista.

E così troviamo Petrucciani in studio con Stéphane Grappelli e Roy Haynes, nel parco di una villa con Charlotte Rampling, ma anche in conversazione con Charles Lloyd a Big Sur, oppure ancora in casa Steinway a provare pianoforti o mangiando in un bistrot con amici.

Un vero e proprio road movie sempre intriso di dolcezza e allegria sia che si parli di musica, che della sua malattia.

Le struggenti immagini finali sono il risultato di una scommessa fatta con Willemsen, che gli aveva suggerito l’idea di portare un pianoforte sul tetto di un grattacielo: e grazie alle riprese fatte da un elicottero possiamo ammirare Petrucciani mentre suona sulla tastiera circondato solo dalle nuvole.

E’ terreno invece il concerto che riguarda la seconda parte del DVD, un documento che risale al febbraio del 98, in trio con Anthony Jackson al basso elettrico e Steve Gadd alla batteria.

Un esibizione impeccabile con un repertorio quasi esclusivamente composto da brani firmati dal pianista, come per esempio “Little Peace in C for You”, “Cantabile” e “Brazilian Like”, oltre a due cover, “So what” e “Take the “A” Train.

Era il periodo in cui le composizioni di Petrucciani erano leggermente più ”soft”, e la scelta di quella sezione ritmica era perfetta per le sue esigenze.

In ogni caso un ricordo imperdibile per tutti gli amanti del jazz che lascia sicuramente un po’di nostalgia del grande Petrucciani.

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