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Keith Jarrett: New Vienna
ByIl disco esce in concomitanza con gli 80 anni compiuti dal pianista, ma anche nell'anno della ricorrenza del cinquantesimo anniversario del celeberrimo The Köln Concert, sicuramente il suo disco più noto (e più venduto), anche se non il primo di solo piano, e nemmeno il migliore tra i tanti realizzati in oltre 40 anni di esibizioni solistiche (ma è realmente possibile stilare una classifica, al di là dei gusti personali di ciascuno?).
Il disco è intitolato New Vienna, perché nella sua discografia è già presente un Vienna Concert registrato nel 1991 e pubblicato l'anno seguente, quando i suoi concerti solisti consistevano di lunghe improvvisazioni interrotte solo dall'intervallo tra i due set, modalità modificata dopo l'interruzione dell'attività concertistica in seguito alla malattia da sindrome da affaticamento cronico che lo aveva colpito nel 1996. I concerti tenuti successivamente alla ripresa e fino allo stop definitivo sono stati tutti costituiti da una serie di brani improvvisati di lunghezza variabile che duravano fino all'esaurimento dello sviluppo dell'idea di base.
Confrontando questa registrazione con le altre dello stesso tour notiamo come il pianista segua una struttura abbastanza costante, che gli permette di spaziare il più possibile tra i generi pianistici, privilegiando sempre più frequentemente i momenti di grande e ispirato lirismo che hanno sempre caratterizzato le sue esibizioni. La prima parte è normalmente quella più free e atonale, nella quale Jarrett sembra scaldarsi sciogliendo le dita su tutta la tastiera, come per sfogarsi in totale libertà prima di affrontare i brani più strutturati che seguono secondo l'ispirazione del momento, e che possono arrivare a vertici di bellezza assoluta, come è spesso accaduto nel corso di tutto questo breve tour ben documentato. Altre parti del concerto comprendono un blues, un brano gospel e brani melodici che potrebbero facilmente diventare canzoni analoghe a quelle che costituiscono il patrimonio di standard a cui il pianista ha spesso attinto. Il bis, come di consueto, è appunto uno standard, "Sometime Over the Rainbow," eseguito spesso (è presente anche nell'album tratto dal concerto di Monaco, in una interpretazione differente, ma sempre toccante).
Anche se lo schema generale dei concerti in solo di Jarrett segue una traccia abbastanza definita, ciascuno è un evento unico e irripetibile, e dato l'altissimo livello qualitativo ogni nuova pubblicazione è automaticamente imperdibile, senza il pericolo di ritrovarsi con opere superflue o ripetitive come potrebbe far pensare l'imponente discografia del pianista di Allentown. In effetti, il rischio di ripetersi è maggiore nel parlare dei dischi piuttosto che nel loro ascolto; ogni concerto è ricco di momenti estemporanei intensi, tutti nati sul momento e quindi senza doppioni. Se anche gli capitasse di suonare una frase musicale utilizzata in precedenza, ogni rielaborazione è assolutamente unica. Nel caso di Jarrett si può sostenere che è la musica che si manifesta attraverso il musicista, il cui processo creativo si svolge quasi automaticamente, e questo nuovo concerto viennese non fa eccezione, proponendosi come ulteriore testimonianza della grandezza di un artista straordinario.
Album della settimana.
Track Listing
Part I; Part II; Part III; Part IV; Part V; Part VI; Part VII; Part VIII; Part IX; Somewhere Over the Rainbow.
Personnel
Keith Jarrett
pianoAlbum information
Title: New Vienna | Year Released: 2025 | Record Label: ECM Records
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