Home » Articoli » Multiple Reviews » Musiche sacre per orecchie profane: Vox Clamantis - Jaan...

Musiche sacre per orecchie profane: Vox Clamantis - Jaan-Eik Tulve / Valentin Silvestrov

By

View read count
Non c'è dubbio che la musica sacra abbia un impatto emotivo senza eguali a dispetto di una sempre più diffusa secolarizzazione. Non solo perché il più delle volte è musica che viene eseguita in ambienti suggestivi, che ne amplificano (anche in termini acustici) la sua forza. Forse il segreto dell'attualità di una musica fondamentalmente scritta per essere fuori dal tempo, che non ne rappresenta alcuno, eseguita il più delle volte con tecniche ed esperienze di proposito antiche, è custodito proprio nella sua intrinseca potenza evocatrice. Ignorando la persona e la personalità individuale (fondamentali in tutti gli altri generi) la musica sacra si consegna anima e corpo al collettivo. Dev'essere anima e corpo, perché è una forma di fare musica unanime, è voce dell'uomo all'essere supremo. I suoi esecutori devono essere un tutt'uno con parole e musica.

Questo lo sa bene Manfred Eicher che da sempre ha dedicato particolare attenzione alla musica sacra o a commistioni del contemporaneo nel sacro (si vedano i vari lavori dell'Hilliard Ensemble o di Arvo Pärt), spesso con risultati pregevoli anche per orecchie profane.

Vox Clamantis - Jaan-Eik Tulve

Filia Sion

ECM - distr. Ducale

Valutazione: 4 stelle

L'Ensemble estone Vox Clamantis diretto da Jaan-Eik Tulve presenta un intero CD dedicato al tema della "Filia Sion". Personificazione del popolo ebraico, popolo di Dio, che è presentato dai profeti come la sposa di Dio, nella tradizione cristiana la figura della figlia di Sion è incarnata dalla vergine Maria al tempo stesso personificazione della chiesa. Il tema, per nulla facile, è presentato da Vox Clamantis in una varietà di "canti" - antifone e canti gregoriani, insieme a canti della tradizione cristiana ed ebraica medievale (Perotinus, Hildegard von Bingen e Petrus Wilhelmi de Grudencz) - che ne danno insieme una visione gaudente, delicata, sublime.

L'approccio è moderno, non nel repertorio chiaramente, quanto negli arrangiamenti e nella capacità di tornare alle radici della tradizione europea con uno spirito dialogico, mai dimentico del presente e per nulla manieristico.

Incantevole e dolce l'interpretazione di Eve Kopli nel canto "O ignis spiritus" scritto dalla santa benedettina Ildegarda di Bingen (Hildegard von Bingen). Di carattere meno intimista, al contrario potente, l'interpretazione dei canti gregoriani, in cui si distinguono due bellissime esecuzioni dei classici "Gloria" e "Salve regina". Chiude "Ma navu," canto della comunità ebraica cochin (Malabar, India), che medita i versi gioiosi della profezia di Isaia.

Valentin Silvestrov

Sacred Songs

ECM - distr. Ducale

Valutazione: 4 stelle

Rispetto al precedente lavoro Sacred Songs rappresenta l'attuale tenendenza e capacità - propria soprattutto ad Est - di assimilare elementi della tradizione (in questo caso della musica liturgica ortodossa), filtrandola, rimaneggiandola e restituendola in una forma assolutamente altra, nuova e moderna. L'opera che il compositore ucraino Valentin Silvestrov si è regalato per i suoi settantacinque anni (celebrati calorosamente da ECM) è un CD di "sacred songs" composte tra il 2006 e 2008. Musica liturgica ortodossa del presente in forma secolare.

Le sei canzoni - "Songs for Vespers" (2006), "Psalms and Prayers" (2007), "Two Psalms of David" (2007), "Two Spiritual Refrains" (2008), "Two Spiritual Songs" (2007), "Three Spiritual Songs" (2006) - offrono una visione dello spirituale che mette insieme sonorità della musica della chiesa ortodossa russa del Novecento e della forma canzone russa (più popolare nei modi e nei temi). Le canzoni proposte non sono un inno alla gioia, anche se i testi di molte di esse sono salmi (nr. 22, 27, 116, 130). Questa è musica che non dimentica lacerazioni e contraddizioni della storia più recente.

Silvestrov propone una via al sacro attraverso un percorso tutto umano. La voce è quasi sempre unanime e corale, ma il margine interpretativo (anche dei solisti) che si prende il Kiev Chamber Choir diretto da Mykola Hodbych è notevole. Così facendo, Silvestrov svuota la sua musica liturgica del gesto e della drammaturgia (componenti non marginali in questo genere) per concentrarsi sulla sua funzione. Venerare e celebrare il sacro. Semplice nell'intento, potente nell'effetto.

Tags

Comments


PREVIOUS / NEXT




Support All About Jazz

Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who make it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

Go Ad Free!

To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Bitter Orange
Emma Smith
Frush
Luc Houtkamp
The Blues Around Us
Chano Domínguez, Ethan Margolis

Popular

Life Eats Life
Collin Sherman
Hold On
Mark Winkler

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.