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Muriel Anderson
ByMuriel Anderson, chitarrista figlia d'arte (il padre era sassofonista, la madre insegnante di piano), nata in Illinois ma oggi residente a Nashville è in primo piano sulla scena da oltre vent'anni, da quando cioè nel 1989 è stata la prima donna a vincere il National Fingerpicking Guitar Championship. In Italia per le vacanze, è passata da Six Bars Jail - impagabile "università" fiorentina della chitarra - regalando una splendida serata.
La Anderson ha infatti proposto un repertorio (in buona parte tratto dagli eccellenti album Heartstrings e Wildcat) sì tutto rigorosamente fingerstyle, ma tuttavia estremamente vario: dalla classica "Leyenda" di Albeniz al country, da brani tradizionali a evergreen come "Vincent (Starry Starry Night)," fino a un vasto numero di brani originali, anch'essi spazianti dal flamenco alle ninna nanna, dalle ispirazioni greche a quelle giapponesi (sic!).
Tutto questo suonato con grande sensibilità ma anche straordinaria padronanza tecnica: pochi "effetti speciali" ma grande perizia e lavoro sui dettagli, con la mano destra spesso impegnata nell'accompagnamento e la sinistra a disegnare linee melodiche. Sorprendente, comunque, la sua capacità di produrre suoni contemporanei con ciascun dito della mano, così come la sua alternanza di brani delicatamente sofisticati e pezzi viceversa ben più fisici e dinamicamente intensi.
La Anderson è anche un'eccellente cantante, di ispirazione country ma - grazie alla ricerca sviluppata per la composizione - anche attenta alle tradizioni popolari antecedenti, specie irlandesi. Nel corso del concerto - un'ora e mezza divisa in due set - ha inoltre narrato la genesi dei brani dialogando con il pubblico anche in un apprezzabile italiano. Unico rammarico: non averla vista alle prese con la chitarra arpa, della quale è specialista e da cui trae alcune tecniche (specie di accompagnamento sui bassi) che usa anche con gli altri strumenti. Sarà magari per una prossima volta, visto che, al termine del concerto, si è ripromessa di tornare presto. Speriamo non solo a Firenze.