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Federico Calcagno Octet: Mundus Inversus
ByCalcagno vi guida un ottetto che amplia la formazione del suo precedente Liquid Identities (Aut Records, 2020) e che riunisce musicisti di differente provenienza nazionale: dalla Spagna il violoncellista Pau Sola Masafrets e il pianista Adrián Moncada; dalla Slovenia il vibrafonista Aleksander Sever; dal Belgio la trombonista Nabou Claerhout; dalla Grecia il batterista Nikos Thessalonikefs; addirittura dal Brasile il contrabbassista Pedro Ivo Ferreira. Nella diversità di provenienza, gli otto hanno quasi tutti in comune la residenza o l'esperienza musicale ad Amsterdam, con tutto quel che ciò significa quanto a tradizione di incontro tra diversità artistiche.
Le ispirazioni extramusicali sono fondamentalmente due: una, ben visibile nel titolo, è quella del rovesciamento delle convenzioni su cui si basa la lettura della realtà, che trova figure di riferimento nel pittore fiammingo Hieronimus Bosch, al quale è dedicato il secondo brano, e nella carta dell'impiccato dei tarocchi, cui invece è dedicata la suite composta dai tre brani successivi; la seconda, cui allude la copertina del disco, è la crisi ambientale che il mondo sta attraversando. Per entrambi i temi, l'aspirazione è che la musica possa a suo modo aprire delle strade.
Per venire poi all'aspetto strettamente musicale, Mundus Inversus non cerca di tradurre in musica il concetto cui è titolato, bensì costruisce una musica che sposa l'articolata ricchezza della composizione contemporanea sia statunitense il primo a venire in mente è Steve Lehman sia europea e qui il riferimento è a Louis Sclavis, che con Calcagno condivide anche lo strumento, il clarinetto basso che usa in prevalenza , dando vita ad affreschi estremamente compositi, che mai si riducono alle tradizionali strutture jazzistiche, ma piuttosto si avvicinano all'arditezza della musica accademica contemporanea per intreccio dei suoni, nitidezza timbrica, libertà da vincoli ritmici e armonici.
Entro questo contesto generale, il lavoro di Calcagno ha la particolarità di estrazione tipicamente jazzistica di tenere quasi sempre molto elevata la tensione dinamica, grazie alla spinta di contrabbasso e batteria, e di "avvolgere" l'intreccio dei fiati nella scintillante armonizzazione del vibrafono. Le atmosfere alternano libertà e astrattezza a momenti di narratività lirica, comunque sempre di sapore contemporaneo. La tessitura è fondamentalmente corale, con spazi d'assolo quasi sempre ridotti e funzionali al continuo e caleidoscopico legarsi dei suoni, sebbene qua e là il clarone del leader (già nell'iniziale "Liquid War") si prenda maggiormente la scena, cosa che occasionalmente avviene non solo per il trombone di Claerhout e il sax contralto di Soares ("The Hanged Man: Ego Sacrifice," forse il brano più jazzistico del mazzo), ma perfino per il violoncello di Sola Masafrets (lo si ascolti per esempio in avvio di "Hieronimus").
Conseguentemente alla sua complessità, Mundus Inversus non concede all'ascoltatore pause di attenzione, pena il rischio di perdere la traccia del suo percorso zigzagante, segmentato e multicolore, ma ciononostante non è un lavoro né criptico, né freddo, anzi, grazie alla citata tensione dinamica è sempre molto coinvolgente e invita a un trasporto ritmico.
Uno dei dischi più interessanti apparsi nel corso del 2024 e perciò consigliatissimo.
Album della Settimana.
Track Listing
Liquid War; Hieronimus; The Other Side of Silence; The Hanged Man: Paralysis; The Hanged Man: Ego Sacrifice; The Hanged Man: A New Trail; Perseverance; Recovery.
Personnel
Federico Calcagno
clarinetNabou Claerhout
tromboneJosé Soares
saxophone, altoPau Sola Masafrets
celloAleksander Sever
vibraphoneAdrián Moncada
pianoPedro Ivo Ferreira
bass, acousticNick Thessalonikefs
drumsAlbum information
Title: Mundus Inversus | Year Released: 2024 | Record Label: Habitable Records
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