Lol Coxhill: More Together Than Alone

La musica espressa è sempre dello stesso, straniante e complessamente affascinante, genere: un ricercare di suoni ed espressioni, condotto in profonda intimità con lo strumento, dal quale Coxhill trae le più stravaganti forme sonore.

Come al solito, l’ascolto richiede attenzione, perché il senso della musica lo si rintraccia solo seguendo l’evolversi di un discorso che non è preordinato e cresce su se stesso e nel dialogo con i partner - che si alternano, ma sono sempre presenti uno alla volta. Ed è, di fatto, indescrivibile con le parole.

Tra le cinque tracce - registrate in un periodo che va dal 2000 al 2005 - quella forse più affascinante è la quarta, con la presenza della tromba di Henry Lowther, che suona in modo molto affine a Coxhill e, per la prossimità dei suoni dei due strumenti, produce un dialogo di grande coerenza, che è interessante confrontare con gli analoghi (ma anche molto diversi, per la diversità delle personalità strumentali) di Steve Lacy con il trombone di Roswell Rudd. Ma anche il duo con la chitarra di John Russell, nella seconda traccia, non manca di suggestione.

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