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Dinamitri Open Combo: Mappe per l'Eden

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Dinamitri Open Combo: Mappe per l'Eden
Arriva su disco il Dinamitri Open Combo, fusione di due tra le migliori formazioni nazionali—il Dinamitri Jazz Folklore di Dimitri Grechi Espinoza e l'Open Combo di Silvia Bolognesi—ottenuta grazie alla presenza in organico di alcuni musicisti in comune, alla grande frequentazione di tutti i membri in molti contesti e a una residenza organizzata nel 2019 da Pisa Jazz.

Ne è scaturito questo Mappe per l'Eden, che avevamo avuto modo di vedere dal vivo prima della pandemia e che finalmente trova documentazione discografica.

Ogni brano è composto da un musicista diverso, segno della sinergia che c'è dietro ad una musica caratterizzata da ritmi e colori molto africani—come nelle corde dei leader di entrambe le formazioni originarie—ed è ispirata dall'idea che la musica, come la razza umana, sia nata in Africa, si sia diffusa nel mondo e si rinnovi grazie al continuo intrecciarsi di popoli e culture. Un'idea che ha i suoi fondamenti scientifici e che i cinque brani, tutti abbastanza lunghi (tra i sette e i dieci minuti), provano a illustrare in musica.

Tutte le composizioni sono molto corali, tanto che spesso non sono realmente separate, ma si raccordano con delle transizioni solistiche—è il caso del passaggio da "Eden Was My Home" a "I'm a Refugee," effettuato dal violino di Emanuele Parrini —, e che gli assoli emergono di volta in volta dal suono collettivo, in genere basato su riff che vengono ora incentivati, ora smorzati tanto dal punto di vista dinamico, quanto da quello ritmico.

I richiami, come detto, sono anzitutto alla tribalità ritmica africana: ne è esempio già l'iniziale "Honeycomb," di Piero Bittolo Bon, che procede tutto su un ritmo breve e reiterato, per poi concludersi con uno smorzamento catartico che porta al solo di contrabbasso della Bolognesi, che fa da transizione al successivo "Umanità," di Espinoza, il quale riprende su un altro ritmo e diversi colori il procedere tribale. Non mancano però i riferimenti alla storica musica chicagoana che con l'Africa ha duettato fin dagli anni Sessanta, né le costruzioni complesse o i momenti più narrativi, come "Slide Me on The Moon," di "Pee Wee" Paolo Durante, nel quale Griffin Alan Rodriguez interpreta un talking su un suo testo, o il conclusivo "I'm a Refugee," cofirmato da Espinoza e Bolognesi, nel quale da un certo punto il sax soprano di Cristiano Arcelli fa da filo conduttore al più libero addensarsi della altre voci attorno al riff ritmico.

Disco tanto "classico" quanto originale e modernissimo, Mappe per l'Eden mette assieme alcuni dei nostri più brillanti musicisti e lascia loro la libertà di esprimersi entro una cornice compositiva di forte suggestione. Tra le cose migliori ascoltate recentemente nel pur eccellente jazz nostrano.

Album della settimana.

Track Listing

Honeycomb; Umanità; Slide Me on the Moon; Eden Was My Home; I’m a Refugee.

Personnel

Tony Cattano
trombone
Cristiano Arcelli
saxophone, alto
Piero Bittolo Bon
saxophone, alto
Rossano Emili
saxophone, baritone
Beppe Scardino
saxophone, baritone
Gabrio Baldacci
guitar, electric
Pasquale Mirra
vibraphone
Paolo Durante
keyboards
Silvia Bolognesi
bass, acoustic
Simone Padovani
percussion

Album information

Title: Mappe per l'Eden | Year Released: 2021 | Record Label: Felmay


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