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Michael Wollny Trio: Living Ghosts
ByPoco conosciuto alle nostre latitudini (ed è un male poiché meriterebbe davvero di più), Wollny è un pianista di rara musicalità, capace di mescolare intensità dinamiche sorprendenti operando in un mondo e in un modus tutto personale, per certi versi inafferrabile, dove jazz, classica, pop, avanguardia e improvvisazione si evolvono in evidenti timing creativi decisamente singolari.
Living Ghosts non è soltanto una versione "live" del precedente lavoro Ghosts uscito (come tutte le sue più importanti incisioni) per Act Music nel 2022. Come delineato più sopra, il lavoro discografico documenta una serata registrata per la ben nota Saarländischer Rundfunk il 19 aprile 2025 all'Ellipse di Illingendalle parti di Karlsruhe nel Baden-Württemberge, in qualche modo, sintetizza tutto il sapere elaborato da Wollny con il suo trio che, chiaramente in Germania, è identificato quale "una delle formazioni più eccitanti del mondo" (Die Zeit) ma anche i più attenti recensori continentali lo annoverano fra le cose più belle regalate al jazz negli ultimi decenni.
Tornando ancora a Wollny, per presentarlo a chi davvero non lo conoscesse per nulla, è importante verificarlo quale uno degli artisti più premiati degli ultimi tempi e le tante collaborazioni con Vincent Peirani, Emile Parisien, Joachim Kuhn, Marius Neset, Pierre-Laurent Aimard o Nils Landgren testimoniano tutte la straordinaria duttilità del musicista.
Come recitano le note di copertina del lavoro, Living Ghosts invita gli ascoltatori a un viaggio coinvolgente e spontaneo in cui le composizioni del passato si evolvono in tempo reale attraverso l'improvvisazione collettiva. L'album cattura una serata in cui il trio si è esibito interamente per intuizione, guidato solo dagli spiriti mutevoli delle loro composizioni passate. La serata è stata piena di momenti in cui i temi familiari del loro repertorio si sono materializzati inaspettatamente, a volte soffermandosi brevemente, altre volte espandendosi in nuovi e imprevedibili percorsi. Questi "fantasmi" del passato sono stati reinterpretati e lasciati evolvere in tempo reale, riflettendo il dialogo profondo e continuo del trio con la propria storia musicale.
La registrazione è a sua volta particolare poiché i brani non vengono presentati titolo per titolo bensì suddivisi in quattro lunghi set. Una scelta antitetica che dunque non abbraccia la scomposizione alla quale i dischi e i CD odierni sono in qualche modo "condannati" dalla necessità di scaletta ma opta invece per un percorso quasi in forma di suite, capace di affrontare territorialità diverse e richiedendo forse un'attenzione maggiore sia agli uditori del concerto che agli ascoltatori del prodotto discografico.
E la scelta controcorrente paga alla grande, poiché questa sorta di riflessione in stile Zeitgeist regala un'ora e undici minuti di grande esercizio musicale.
Impossibile (per fortuna) "etichettare" l'immenso vocabolario sonoro di Wollny e compagni. Qui la bellezza sta nell'interplay e nell'eccezionale sensibilità giocata fra tensione e dinamica. Che la ACT ci perdoni ma a chi è più in là con gli anni, viene semmai in mente il senso che molti artisti davano alle proprie composizioni ai tempi più gloriosi della ECM di Eicher.
Michael Wollny si diverte a riconoscere il momento live dicendo che "I concerti sono diventati delle bellissime sedute spiritiche in cui i fantasmi del trio ci visitano a loro piacimento. In alcune serate appaiono brevemente e scompaiono dopo poche battute. In altre, singoli motivi all'interno di un tema non si limitano ad allungarsi, ma intrecciano nuove storie."
Si potrebbe riconoscere il lavoro quale una saggia ricostruzione collettiva delle idee di uno dei migliori e più creativi pianisti europei della sua generazione ma anche di due compagni semplicemente perfetti quali Lefebvre e Schaefer.
Ciò che comunque colpisce sono la creatività, il groove, la dinamica e le "storie" raccontate dal trio capaci di trascinare l'ascoltatore in un mondo danzabile e dannatamente affascinante. Jarrett, Corea, Hancock Mehldau ma specialmente Paul Bley lo hanno insegnato assai bene. Ovvio, dunque, che risulti quasi impossibile togliere il CD una volta premuto il tasto play.
Davvero senza tempo e di grandissimo respiro. Chapeau.
Album della settimana.
Track Listing
Nacht / Rufe in der horchenden Nacht; Hauntology / In a Sentimental Mood / Little Person; Hand of God / Lasse!; Willow's Song / This West.
Personnel
Album information
Title: Living Ghosts | Year Released: 2025 | Record Label: ACT Music
Tags
Album Review
Ludovico Granvassu
Living Ghosts
ACT Music
Michael Wollny
Tim Lefebvre
Eric Schaefer
Vincent Peirani
Emile Parisien
Joachim Kühn
marius neset
Pierre-Laurent Aimard
Nils Landgren
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