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Lana Meets Jazz - Sesta edizione
Lana (BZ)
01-07.05.2017
Sono ormai dieci anni che l'associazione Sweet Alps organizza Lana Meets Jazz, manifestazione inizialmente partita come una serie di concerti all'interno della locale scuola di musica e che dal 2012 si è data una configurazione più propriamente festivaliera, concentrando il programma di concerti nella prima settimana del mese di maggio.
Nel corso degli anni il festival è cresciuto visibilmente nel numero di proposte, di location coinvolte e soprattutto di spettatori, mantenendo comunque ben saldi i propri tratti caratteristici: un approccio musicale a trecentosessanta gradi, che non privilegia alcun genere specifico e spazia lungo tutta la storia del jazz; una certa informalità di ascolto (i luoghi in cui si svolgono i concerti non sono teatri ma centri giovanili, caffè, biblioteche, musei...); la nutrita presenza di allievi delle scuole di musica locali, tra il pubblico e soprattutto sui palchi di un festival che concede loro ampio spazio per esibirsi, per muovere i primi passi di quella che per alcuni resterà solo una passione, per altri potrà magari diventare una luminosa carriera.
Nell'edizione di quest'anno gli organizzatori Helga Plankensteiner e Miki Loesch hanno inoltre prestato particolare attenzione al giusto abbinamento tra le musiche proposte ed i luoghi sede dei concerti. Solo per fare alcuni esempi, il dixieland della Tiger Dixie Band e degli austriaci Soko Dixie è stato ospitato in caffè e birrerie; il duo formato da Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello nella sala di un castello; l'eleganza del trio di Bebo Ferra all'Hotel Laurin di Bolzano; l'intrattenimento dei Revensch su una terrazza all'ora dell'aperitivo; il reading del patron della Jazzwerkstatt Ulli Blobel, accompagnato dal sax di Floros Floridis, in una libreria.
Tra i concerti cui abbiamo assistito, siamo rimasti molto ben impressionati dalla Südtiroler Jugendbigband (big band giovanile dell'Alto Adige) diretta da Helga Plankensteiner. Fresca vincitrice del bando SIAE "Sillumina," la band ha presentato un interessante progetto incentrato su brani di compositori locali (Ohrwalder, Pirchner, Lösch, Colpi, Dalsass), interpretati con scintillante energia. In precedenza Antonello Salis, qui alla sola fisarmonica, aveva stregato il pubblico conducendolo in un emozionante viaggio musicale fatto di mille suggestioni e vorticosa comunicativa.
Ottimo anche il concerto del quartetto Tinissima di Francesco Bearzatti, che al suo quarto progetto (This Machine Kills Fascists, incentrato su Woody Guthrie) si conferma come una delle più belle realtà del jazz italiano. Dopo dieci anni di collaborazione, i quattro musicisti hanno ormai raggiunto un'intesa perfetta e l'energia che da sempre caratterizza questa formazione ha recentemente acquisito una venatura punk-rock, ideale per tratteggiare la rabbia e le speranze di quell'America cui fa riferimento il progetto.
Chiusura di festival con l'orchestra del tedesco Wolfgang Schmidtke, che in occasione del centenario della nascita di Thelonious Monk ha rispolverato un progetto realizzato tra il 1999 e il 2001 con la partecipazione di Steve Lacy e Alexander von Schlippenbach (Monk's Mood), attualizzandolo con una big band internazionale ad alto tasso di talento che schierava, tra gli altri, un animatore delle avanguardie storiche come il sassofonista Gerd Dudek.
Foto per gentile concessione del Lana Meets Jazz
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About Helga Plankensteiner
Instrument: Saxophone, baritone
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