Lagarina Jazz Festival 2017

Lagarina Jazz Festival 2017
16-30.06.2017
Tradizionalmente collocato nel mese di agosto, quest'anno il Lagarina Jazz Festival ha anticipato la programmazione al mese di giugno. Uno spostamento dettato dall'esigenza di intercettare al meglio il pubblico di appassionati locali, e dalla volontà di evitare sovrapposizioni con le proposte del vicino lago di Garda, rivolte prevalentemente a turisti e villeggianti.
Un po' al di sotto delle aspettative degli organizzatori la risposta del pubblico, ma comunque apprezzabile soprattutto in considerazione del fatto che i nomi proposti erano di ottimo livello, ma estranei al giro dei soliti noti.
Venendo al programma musicale, filo conduttore di questa edizione del festival era l'Avventura. Tema assai caro al jazz, musica avventurosa per antonomasia, qui declinato in varie accezioni. Quella dell'audace rivisitazione del passato con il quartetto di Vanessa Tagliabue Yorke. Quella dell'esplorazione musicale senza rete di Alexander Hawkins e Gabriele Mitelli. Quella che si trova in terre lontane come il Brasile, con il duo Barbara CasiniRoberto Taufic, qui arricchito dalle percussioni di Roberto Rossi.
Nella parte centrale del festival, che abbiamo seguito, il pianista Enrico Pieranunzi ed il fotografo Pino Ninfa ci hanno condotto sulle tracce di quel magnifico narratore di avventure che risponde al nome di Hugo Pratt. Prendendo spunto dai luoghi frequentati da Corto Maltese, Ninfa ha organizzato la performance in nove quadri (sequenze di immagini), che hanno stimolato la vena improvvisativa di Pieranunzi. Dall'Argentina del Tango alla Lampedusa dei barconi dei migranti, dalla casa in Svizzera di Hugo Pratt all'Umbria Jazz di Michel Petrucciani, i due ci hanno condotto in un viaggio visuale, musicale ed emozionale intorno al mondo, che ha raggiunto il suo culmine negli episodi intitolati Dancalia e Cuba e La Porsche di Hemingway.
Poche ore prima del concerto, gli stessi Ninfa e Pieranunzi erano stati protagonisti di un incontro nel quale hanno presentato il libro Jazz Gigs -Racconti di Jazz, scritto dallo stesso Ninfa, rivelando ottime doti affabulatorie ed intrattenendo i presenti sui temi toccati nei diversi capitoli del libro e più in generale sul rapporto tra musica ed immagine.
Carica di elettronica e cambiamenti l'avventura musicale del quartetto Rosa Brunello y Los Fermentos (Rosa Brunello al contrabbasso, Filippo Vignato al trombone, Frank Martino alla chitarra, Luca Colussi alla batteria). Il gruppo, nato con un'orizzonte espressivo decisamente strutturato ed acustico, e con una configurazione strumentale diversa (al posto di Frank Martino c'era il trombettista Marco Boato), sta infatti virando verso un massiccio uso di effetti ed elettronica, nonché verso una quasi totale de-strutturazione dei brani. Una scelta coraggiosa, alla quale i musicisti aderiscono con sincero entusiasmo e divertimento, che produce una musica intensa e ricca di spunti. Poco rassicurante, anzi spesso destabilizzante, da seguire con attenzione.
Foto: Viglio Forelli.
16-30.06.2017
Tradizionalmente collocato nel mese di agosto, quest'anno il Lagarina Jazz Festival ha anticipato la programmazione al mese di giugno. Uno spostamento dettato dall'esigenza di intercettare al meglio il pubblico di appassionati locali, e dalla volontà di evitare sovrapposizioni con le proposte del vicino lago di Garda, rivolte prevalentemente a turisti e villeggianti.
Un po' al di sotto delle aspettative degli organizzatori la risposta del pubblico, ma comunque apprezzabile soprattutto in considerazione del fatto che i nomi proposti erano di ottimo livello, ma estranei al giro dei soliti noti.
Venendo al programma musicale, filo conduttore di questa edizione del festival era l'Avventura. Tema assai caro al jazz, musica avventurosa per antonomasia, qui declinato in varie accezioni. Quella dell'audace rivisitazione del passato con il quartetto di Vanessa Tagliabue Yorke. Quella dell'esplorazione musicale senza rete di Alexander Hawkins e Gabriele Mitelli. Quella che si trova in terre lontane come il Brasile, con il duo Barbara CasiniRoberto Taufic, qui arricchito dalle percussioni di Roberto Rossi.
Nella parte centrale del festival, che abbiamo seguito, il pianista Enrico Pieranunzi ed il fotografo Pino Ninfa ci hanno condotto sulle tracce di quel magnifico narratore di avventure che risponde al nome di Hugo Pratt. Prendendo spunto dai luoghi frequentati da Corto Maltese, Ninfa ha organizzato la performance in nove quadri (sequenze di immagini), che hanno stimolato la vena improvvisativa di Pieranunzi. Dall'Argentina del Tango alla Lampedusa dei barconi dei migranti, dalla casa in Svizzera di Hugo Pratt all'Umbria Jazz di Michel Petrucciani, i due ci hanno condotto in un viaggio visuale, musicale ed emozionale intorno al mondo, che ha raggiunto il suo culmine negli episodi intitolati Dancalia e Cuba e La Porsche di Hemingway.
Poche ore prima del concerto, gli stessi Ninfa e Pieranunzi erano stati protagonisti di un incontro nel quale hanno presentato il libro Jazz Gigs -Racconti di Jazz, scritto dallo stesso Ninfa, rivelando ottime doti affabulatorie ed intrattenendo i presenti sui temi toccati nei diversi capitoli del libro e più in generale sul rapporto tra musica ed immagine.
Carica di elettronica e cambiamenti l'avventura musicale del quartetto Rosa Brunello y Los Fermentos (Rosa Brunello al contrabbasso, Filippo Vignato al trombone, Frank Martino alla chitarra, Luca Colussi alla batteria). Il gruppo, nato con un'orizzonte espressivo decisamente strutturato ed acustico, e con una configurazione strumentale diversa (al posto di Frank Martino c'era il trombettista Marco Boato), sta infatti virando verso un massiccio uso di effetti ed elettronica, nonché verso una quasi totale de-strutturazione dei brani. Una scelta coraggiosa, alla quale i musicisti aderiscono con sincero entusiasmo e divertimento, che produce una musica intensa e ricca di spunti. Poco rassicurante, anzi spesso destabilizzante, da seguire con attenzione.
Foto: Viglio Forelli.
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