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John F. Szwed: Space Is the Place. La vita e la musica di Sun Ra
Bydi John F. Szwed
Minimum Fax18 euro
Chi ama profondamente il jazz non può sottrarsi al fascino di Herman Poole Blount, alias Sun Ra (1914-1993). Ormai un classico della più aggiornata storiografia jazzistica, questo libro ne rievoca magistralmente i controversi aspetti biografici ed artistici. Rigoroso nell'analisi, l'autore tratteggia senza intenti celebrativi un profilo a tutto tondo che investe anche l'aspetto poetico e coreutico.
Emerge un quadro depurato dalle ricorrenti scorie cosmogonico-spaziali in favore di gustosi aneddoti che investono vari campi: il vudù, i colori prediletti, la vita hippie, i piaceri notturni dei talk show e dei cartoni animati in televisione, la cronica insonnia, le prescrizioni vegetariane, l'amore per l'elettronica, la venerazione di Fletcher Henderson. A pagina 418 si coglie la sua imprevedibilità estesa alle preferenze politiche, che lasciamo scoprire direttamente ai lettori. Calano così i veli che per decenni avvolsero nel mistero la personalità di un genio insondabile, da adorare su un oscuro piedistallo alto in cielo.
Grazie anche a fonti di prima mano, vengono chiariti i tratti di una polisemica poetica musicale che bypassa la logica del bebop tra audaci sperimentazioni timbriche ed armoniche sia atonali che modali, del tutto autonome anche rispetto al free jazz. L'Arkestra viveva come una comune hippie, ma le sue performance interattive pensate secondo una logica descrittiva in funzione delle caratteristiche peculiari dei musicisti erano ben lontane dalle esibizioni "freak-out" dei figli dei fiori.
Vengono poi esplorati i riferimenti simbolici dei testi astro-spaziali nonché di un teatro musicale che ha influenzato perfino gruppi soul come Earth Wind & Fire, Parliament, Arthur Brown. Completa il saggio una accurata bibliografia, seguita da una discografia purtroppo non aggiornata. Ed è un vero peccato che delle foto in bianco e nero presenti nell'edizione statunitense non se ne ritrovi qui alcuna traccia.
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