Home » Articoli » Live Review » Jamie Saft Solo Piano a Firenze

Jamie Saft Solo Piano a Firenze

By

View read count
Jamie Saft Solo Piano
Pinocchio Live Jazz
Firenze
9.2.2019

Perla di un programma ricco di grandi interpreti, il concerto del multistrumentista Jamie Saft lo ha visto sul palcoscenico del Pinocchio Live Jazz di Firenze per una performance solistica nella quale ha presentato un panorama a trecentosessanta gradi della musica statunitense, che riprendeva quello del suo CD Solo a Genova, recentemente uscito per RareNoise.

A dirla tutta, c'è voluto un po' per apprezzare il tipo di proposta, in prima approssimazione apparsa un po' eterogenea e di mero effetto—un effetto, peraltro, più efficace con un pubblico americano che non con quello nostrano. Stevie Wonder e Bill Evans, Bob Dylan e Charles Ives, Thelonious Monk e Jimi Hendrix: il juke box di Saft ha inizialmente spiazzato e lasciato un po' perplessi. Fintanto che la sua modalità interpretativa non è riuscita a emergere, donando un'identità comune a musiche così diverse tra loro.

Il pianista newyorchese ha infatti mostrato un approccio alla tastiera molto eclettico, ma anche ben caratterizzato, nel quale—a seconda delle scelte interpretative—alternava lirismo lieve e raffinato a percussioni più tambureggianti, sperimentazioni con lavoro sulle corde a momenti stride, passaggi blues ad avventurose improvvisazioni. Ciò gli ha permesso di accennare ai retaggi della musica nera, miscelandoli a raffinate leggerezze pop e a sofisticati stilemi colti, tutto inglobato in un poderoso pot-pourri che—piuttosto magicamente—riusciva a non risultare lezioso.

Merito, come detto, di una maestria pianistica—e, più in generale, musicale—davvero ammirevole, ma anche del genuino entusiasmo con cui Saft passava da un brano all'altro, da uno stilema all'altro, senza alcuna forzatura, ma anzi con il diletto di chi sente propria tutta quella pluralità. Dando inoltre indicazioni al pubblico presente, tra un brano e l'altro, e mostrando così anche a parole la sua referenza per il songbook nordamericano, ammirato proprio perché ricco di differenze e, anche per questo, attraversato con una molteplicità di forme espressive.

Una serata che i detrattori forse potrebbero (con qualche fondamento) liquidare come un raffinato one man show pianistico, ma che una più equilibrata valutazione non può non riconoscere come un'appassionata e sontuosa esplorazione personale di Saft di una musica che è parte della sua propria cultura.

Foto: Marco Benvenuti.

Tags

Comments


PREVIOUS / NEXT




Support All About Jazz

Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who make it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

Go Ad Free!

To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

Near

More

Jazz article: Downtown Tacoma Blues And Jazz Festival 2025
Jazz article: Bark Culture At Solar Myth
Jazz article: Hingetown Jazz Festival 2025

Popular

Read Take Five with Pianist Irving Flores
Read Jazz em Agosto 2025
Read Bob Schlesinger at Dazzle
Read SFJAZZ Spring Concerts
Read Sunday Best: A Netflix Documentary
Read Vivian Buczek at Ladies' Jazz Festival

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.