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Machine Mass feat. Dave Liebman: Inti
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Machine Mass nasce nel 2010 come duo tra Tony Bianco e Michel Delville, in un momento esistenzialmente drammatico per il batterista, colpito dalla perdita della moglie. Dopo una messa a punto in Europa e una serie di concerti negli States, i due decidono di dare una svolta al gruppo ospitando in questo CD Dave Liebman, che con entrambi aveva avuto varie collaborazioni e che ne arricchisce le possibilità espressive e timbriche.
Il lavoro si ispira esplicitamente al jazz elettrico di Miles Davisl'unico brano non originale è non a caso "In a Silent Way" ma con un intento né celebrativo, né agiografico, bensì con la precisa intenzione di offrire qualcosa di nuovo, ancorché sulla medesima strada.
E non si può negare che gli esiti di questa registrazione tengano fede agli intenti, perché il lavoro sull'elettronica -qui presente anche con campionatori-dei due titolari di Machine Mass è originale ed efficacie, arricchendo le atmosfere elettriche con ritmi contemporanei e aprendo spazi all'improvvisazione di Liebman. Il quale, come al solito, è estremamente creativo ed espressivo, ma appare anche perfettamente a proprio agio in un contesto che, non lo dimentichiamo, ha costituito uno dei suoi trampolini di lancio: proprio con il Miles del periodo elettrico il sassofonista ebbe modo di farsi conoscere al pubblico internazionale.
Liebman si distende al soprano con le sue caratteristiche modulazioni timbriche fin dalla title track, che apre il CD, sopra un pulsare intenso e poliritmico della batteria colorato dalla chitarra e dall'elettronica di Delville, e prosegue su scenari non dissimili nella successiva "Centipede," stavolta però al tenore e con fortissima tensione drammaturgica. Un po' più distesa "Lloyd," sempre con il sassofonista al tenore, che precede "In a Silent Way," originale nella rielaborazione, vede Liebman inizialmente al flauto di legno e Bianco impegnato in un lavoro percussivo di ispirazione etnica, dà spazio a libere improvvisazioni di tutti e tre i musicisti e cita il famoso tema solo una volta, con quasi in conclusione, con il soprano.
Dopo un paio di tracce ad alta intensità, "The Secret Place" costituisce un intervallo atipico -il genere vira sul pop anche per l'intervento vocale di Saba Tewelde -che introduce il brano forse più suggestivo, "Elisabeth," di nuovo vicina alle atmosfere di "In a Silent Way": il beat di Bianco offre ampi spazi evocativi per la chitarra e l'elettronica, su cui il soprano di Liebman interviene ora descrittivamente, ora alzando il tono dell'espressività.
L'ottimo lavoro si conclude con una breve sintesi della cifra generale, nella quale Liebman si esprime per tutto il tempo in modo espressivamente intenso al soprano sulla semplice ma suggestiva trama elettrica e percussiva dei due compagni.
Il lavoro si ispira esplicitamente al jazz elettrico di Miles Davisl'unico brano non originale è non a caso "In a Silent Way" ma con un intento né celebrativo, né agiografico, bensì con la precisa intenzione di offrire qualcosa di nuovo, ancorché sulla medesima strada.
E non si può negare che gli esiti di questa registrazione tengano fede agli intenti, perché il lavoro sull'elettronica -qui presente anche con campionatori-dei due titolari di Machine Mass è originale ed efficacie, arricchendo le atmosfere elettriche con ritmi contemporanei e aprendo spazi all'improvvisazione di Liebman. Il quale, come al solito, è estremamente creativo ed espressivo, ma appare anche perfettamente a proprio agio in un contesto che, non lo dimentichiamo, ha costituito uno dei suoi trampolini di lancio: proprio con il Miles del periodo elettrico il sassofonista ebbe modo di farsi conoscere al pubblico internazionale.
Liebman si distende al soprano con le sue caratteristiche modulazioni timbriche fin dalla title track, che apre il CD, sopra un pulsare intenso e poliritmico della batteria colorato dalla chitarra e dall'elettronica di Delville, e prosegue su scenari non dissimili nella successiva "Centipede," stavolta però al tenore e con fortissima tensione drammaturgica. Un po' più distesa "Lloyd," sempre con il sassofonista al tenore, che precede "In a Silent Way," originale nella rielaborazione, vede Liebman inizialmente al flauto di legno e Bianco impegnato in un lavoro percussivo di ispirazione etnica, dà spazio a libere improvvisazioni di tutti e tre i musicisti e cita il famoso tema solo una volta, con quasi in conclusione, con il soprano.
Dopo un paio di tracce ad alta intensità, "The Secret Place" costituisce un intervallo atipico -il genere vira sul pop anche per l'intervento vocale di Saba Tewelde -che introduce il brano forse più suggestivo, "Elisabeth," di nuovo vicina alle atmosfere di "In a Silent Way": il beat di Bianco offre ampi spazi evocativi per la chitarra e l'elettronica, su cui il soprano di Liebman interviene ora descrittivamente, ora alzando il tono dell'espressività.
L'ottimo lavoro si conclude con una breve sintesi della cifra generale, nella quale Liebman si esprime per tutto il tempo in modo espressivamente intenso al soprano sulla semplice ma suggestiva trama elettrica e percussiva dei due compagni.
Track Listing
Inti; Centipede; Lloyd; In A Silent Way; A Sight; Utoma; The Secret Place; Elisabeth; Voice.
Personnel
Machine Mass
band / ensemble / orchestraMichel Delville
guitar, electricTony Bianco
drumsDave Liebman
saxophoneSaba Tewelde
vocalsMichel Delville: guitar, Roland GR09, electronics; Tony Bianco: drums, loops, percussion; Dave Liebman: soprano & tenor saxophone, wooden flute; Saba Tewelde: vocals (7).
Album information
Title: Inti | Year Released: 2014 | Record Label: Moonjune Records
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About Machine Mass
Instrument: Band / ensemble / orchestra
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