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Gato Barbieri: In Search of the Mistery

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Gato Barbieri: In Search of the Mistery
Il 15 marzo 1967, quando Leandro "Gato" Barbieri incide le quattro pagine che compongono In Search of the Mystery, egli ha da poco iniziato ad essere oggetto di curiosità nei circoli del jazz d'avanguardia, sia in Europa, dove -proveniente dall'Argentina- ha vissuto alcuni anni, che negli Stati Uniti.

Dopo un lungo periodo di gavetta, con collaborazioni fra le più varie, da Lalo Schifrin a Perez Prado, da Giorgio Azzolini a Giorgio Gaslini (Nuovi Sentimenti, una delle opere più rimarchevoli del compositore italiano), da Ted Curson a Piero Umiliani e Ennio Morricone (ricordiamo, fra l'altro, che l'assolo di sassofono tenore nella prima incisione di "Sapore di Sale" di Gino Paoli, è proprio del sassofonista argentino), Barbieri ha da poco partecipato ad alcune importanti realizzazioni discografiche assieme al trombettista Don Cherry: Togetherness (1965, con Karl Berger, Jean-François Jenny-Clark e Aldo Romano, gruppo che in quegli anni si esibisce con grande successo al Café Montmartre di Copenhagen, con Bo Stief al posto di Jenny-Clark), Complete Communion (1965, con Henry Grimes e Ed Blackwell), Symphony for Improvisers (1966, con Pharoah Sanders, Karl Berger, Henry Grimes, Jean-François Jenny-Clark e Ed Blackwell).

Si tratta di pagine fondamentali per l'evoluzione del cosiddetto free bop ma nelle quali già si evidenzia una certa estraneità di Barbieri ai dettami delle nuove correnti estetiche dell'improvvisazione africana-americana. In realtà, la sua conoscenza del bop è evidente, così come non può sfuggire il suo chiaro interesse per la lezione coltraniana (soprattutto attraverso la mediazione più emotivamente immediata di Pharoah Sanders) e, in piccola parte, ayleriana (Barbieri è sempre stato un artista dal forte talento drammatico cui è mancato lo spirito acremente ironico che, invece, contraddistingueva certa matrice popolare di Ayler): dettagli che non sono in grado di offuscare o contrastare un irrefrenabile penchant melodico, che emerge persino nei contesti apparentemente più informali e che, non casualmente, costituirà una delle caratteristiche più affascinanti dell'arte matura di un artista che -prima di diluire il proprio talento in operazioni sicuramente meno commerciali di quanto si dica, ma altresì meno culturalmente significative- ha saputo fondere l'urgenza espressiva e ideologica del free jazz con il canto spiegato e iper-drammatico delle varie tradizioni latino-americane, creando un sincretismo linguistico di breve durata ma di grande significato.

In Search of the Mystery rappresenta un adeguato prodromo alla gestazione, da parte del sassofonista, di un linguaggio originale: pagine come "In Search of the Mystery" e "Cinemateque" anticipano, con capacità espressiva di intensità ancora ondivaga, lo straordinario assolo nell'"Overture" da Escalator Over the Hill di Carla Bley, l'eloquio fluente e quasi teatrale in "A Genuine Tong Funeral" di Gary Burton o, successivamente, nella Liberation Music Orchestra di Charlie Haden.

La capacità di articolare una mirabile, mai banale cantabilità, carica di echi ispano-americani, è già evidente, sebbene (si ascolti "Michelle") tenda a disperdersi alla ricerca di un'espressività emotiva che non sa ancora sintetizzarsi appieno nella poetica dell'urlo ereditata dal free jazz; il suono è manifestamente personale, per quanto ben memore della bruciante (e dispersiva) intensità di Pharoah Sanders e lascia presagire la sua trasformazione, attraverso l'uso di un vocabolario più ricco e sofisticato, in una superba incisione a venire come The Third World; la caratteristica polverizzazione degli armonici nel controllo di un sovracuto che riesce a mantenere l'innato senso del canto, è già evidente, per quanto errabonda, ancora alla ricerca di un senso estetico omogeneo, sicuramente avvertibile, invece, per quanto ancora incompleto, in una assai significativa collaborazione con Dollar Brand quale Hamba Khale (1968). Qualcuno ha scritto che Barbieri sarebbe stato uno dei profeti del deteriore fenomeno denominato world music.

Niente di più lontano dal vero: laddove la world music non è che la voce di un neo-colonialismo che si appresta a sfruttare e a truccare i risultati della globalizzazione con l'artefatta creazione in vitro di folklorismi inesistenti e ipocritamente ecumenici, Barbieri, per un periodo breve quanto ricco di intuizioni politiche, riesce a dare voce alle inquietudini di un'America Latina in divenire, lacerata fra lotte di liberazione e di repressione spesso manovrate dagli interessi della Guerra Fredda fra il blocco sovietico e quello occidentale, preda di dittature feroci che devastano e mutilano la società civile di nazioni come il Cile, il Brasile, l'Argentina, aggrappata alla propria identità storica, che l'Europa e la Chiesa cattolica hanno cercato per secoli di stravolgere e piegare.

Negli anni successivi a In Search of the Mystery, il disegno estetico di Barbieri si farà, per un periodo di tempo troppo breve, sempre più manifestamente legato alla volontà di dare libera voce alle varie culture dell'America Latina, dall'africanismo brasiliano all'intensità del tango e alla ritualità profonda e arcana del mondo andino. Il sovracuto fortemente vocalizzato che nell'incisione ESP è ancora alla ricerca, per l'appunto, del mistero delle proprie origini, si farà strumento di canto e di canto politico, grazie allo stretto rapporto mantenuto con le pulsioni del free e dell'improvvisazione africana-americana, acquisendo così una logica narrativa che in In Search of the Mystery spesso è assente o parzialmente sostituita da una tensione puramente emotiva cui contribuisce non solo l'esplosiva vitalità del sassofonista ma anche il senso dialogico sostenuto dall'eccellente e sottovalutato violoncellista Calo Scott.

Track Listing

In Search of the Mystery/Michelle; Obsession No. 2/Cinemateque.

Personnel

Gato Barbieri
saxophone

Gato Barbieri: tenor saxophone; Calo Scott: cello; Sirone (Morris Jones): bass; Bobby Kapp: drums.

Album information

Title: In Search of the Mystery | Year Released: 2009 | Record Label: ESP Disk


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