Baechlin-Newton-Voirol: In Between

L'abilità del trio sta nel rendere In Between assolutamente omogeneo e coerente sia per quanto riguarda le sequenze strutturate che nei momenti di pura improvvisazione. Si ha la sensazione che un sottile filo rosso tenga miracolosamente in armonia i molteplici tasselli anche quando, sospinti dalle visioni dei musicisti, sembrano vagare in ordine sparso e senza meta tra i pannelli ovattati dello studio di registrazione.

La voce della Newton, ancora capace di escursioni mozzafiato, di trilli impensabili, di rasoiate affilatissime, raramente si è rivelata cosi melodiosa, così dolcemente penetrante. Il pianoforte della Bochlin si insinua nelle ampie maglie della scrittura con grande personalità, innestando sulla chiara matrice accademica del suo stile pianistico un approccio che ricorda l'essenzialità nera del Mal Waldron maturo. E (sarà un caso?) Voirol, quando imbraccia il soprano, evoca non troppo velatamente la sonorità diafana e le linee geometriche del grande Steve Lacy. Il tutto si sublima in un suono dall'impronta cameristica per niente stucchevole, immerso in una classicità in progress, percorso da fremiti di grande creatività.

La chiusura è meravigliosa. Suonata per la prima volta in studio come momento di relax al termine di una lunga e faticosa giornata di registrazione "Gentle Hearts" regala otto minuti abbondanti di pura emozione, un duetto pianoforte sax soprano che tocca le corde più profonde della dolcezza, una ninna nanna che riuscirebbe a cullare anche le anime più refrattarie e meno sensibili.

Visita il sito di Esther Baechlin.

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