Jeremy Siskind: Housewarming

Si apre con un'incantevole versione di "Whispering Grass" -una ballad degli anni '40 di Fred e Doris Fisher ripescata dal magazzino dei ricordi -il nuovo disco di Jeremy Siskind in trio con la cantante Nancy Harms e il talentoso multistrumentista Lucas Pino. Non potrebbe esserci migliore introduzione per questa formazione, che ha già dato più di settanta concerti in giro per gli States: la vibrante colloquialità dell'emergente vocalist del Minnesota si fonde con il luminoso pianoforte del leader e l'espressivo clarinetto basso di Pino, distillando preziosità lirica in un variopinto contrasto timbrico.
Nasce proprio da quest'insolito connubio il fascino di questo disco: i 13 brani (tutti di Siskind eccetto quattro standard) sviluppano un jazz da camera dalle tinte radiose, esaltando la cantabilità delle melodie in un disegno intimo e ricco di sfumature. Al nucleo base si aggiungono altri vocalist che aggiungono ricchezza espressiva e varietà: Kurt Elling e Peter Eldridge in un paio di brani, Kendra Shank in uno.

Jeremy Siskind insegna pianoforte alla Western Michigan University, coniuga l'attività di jazzman con quella di pianista classico e s'è messo in luce tre anni fa con l'album Finger-Songwriter (Brooklin Jazz Underground Records, 2012) debutto del presente trio. La relazione con Nancy Harms e Lucas Pino s'è rivelata quanto mai felice: a New York da pochi anni, la cantante mostra una sensibilità che ricorda Helen Merrill ed è considerata tra le migliori vocalist emergenti mentre Pino è ormai un leader affermato (No Net Nonet, 2015) e un sassofonista versatile e fantasioso che s'ispira a Warne Marsh.

Più che nel disco d'esordio, in questo lavoro il connubio tra jazz e dimensione cameristica si rivela felice e la reinterpretazione degli standard fantasiosa: le versioni di "Moonlight in Vermont," "Everything You Need" e "I Could've Danced All Night" sono delle piccole gemme di grazia e delicatezza. Nei brani scritti da Siskind spicca il contrasto tra la voce sensuale di Nancy Harms e l'esuberanza del clarinetto in "Lighter Than Air" e in "Decrement" ed ancora la raffinata interpretazione di Elling in "Light."

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