Dave Holland - Pepe Habichuela: Hands

Questo bel progetto con il chitarrista spagnolo Pepe Habichuela è la perfetta dimostrazione di come queste doti artistiche ed umane di Holland possano essere l'elemento di partenza per la buona riuscita di progetti che sulla carta potrebbero anche suscitare remore e perplessità.

L'integrazione di Holland con la musica di Pepe è perfetta e va molto al di là di quella semplice empatia superficiale che potrebbe essere il frutto dell'incontro occasionale di uno dei maestri del contrabbasso jazz con un maestro del flamenco. I due si sono incontrati dapprima per alcuni concerti in Spagna, hanno allargato l'amicizia alle mogli, hanno coinvolto i figli e i parenti di Pepe, a loro volta musicisti affermati. E solo alla fine di questo comune percorso artistico e umano, un gruppo ben affiatato si è ritrovato con i cuori che battevano all'unisono in sala di registrazione, per un album elegante e raffinato che parte dalla musica spagnola per arrivare ad un linguaggio universale fatto di elementi semplici ma profondamente radicati e di tanta passione. Senza lasciare mai che il virtuosismo prenda il sopravvento in maniera gratuita.

I due brani scritti da Dave Holland si integrano perfettamente con gli otto brani scritti da Pepe e non c'è soluzione di continuità in questo bel racconto che si tinge delle tinte dei pastelli per raccontare le storie della terra e degli uomini. Le percussioni povere di Juan Carmona e Israel Porrina circondano con amore e discrezione i ritmi infuocati delle chitarre suonate da Pepe Habichuela, dal figlio Josemi e dal fratello Carlos (il cognome di famiglia è Carmona). Il basso rotondo e competente di Dave Holland sembra non voler essere troppo invadente e trova comodamente la sua nicchia nella quale risplendere. Come una stella in cielo.

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