Omar Thomas Large Ensemble: Griot Songs

Dopo una lunga gestazione, giunge a noi questo che è il terzo lavoro del Large Ensemble diretto dal compositore newyorchese Omar Thomas (incisione del maggio 2024), un doppio album ambizioso e di chiaro intento anche didascalico in cui l'orchestra appare eloquentemente come il naturale prolungamento del gesto autoriale, con risultati di notevole impatto, sette brani di ampio respiro (dai nove ai diciassette minuti) in cui la massa orchestrale tende a muoversi per lo più compatta, lungo partiture belle piene, solide, il che non deve essere peraltro inteso come qualcosa in cui latitino le dinamiche interne alla musica proposta, che non risaltano soltanto allorché il solista di turno guadagna il centro del proscenio, ma lungo tutto lo srotolarsi degli obbligati, il giustapporsi dei vari quadri che disegnano l'architettura di ciascun brano, il loro progredire sempre con estrema logica intestina, lucidità e felicità inventiva.

Non ci sono, magari, colpi di genio assoluto, ma ogni tassello è comunque inserito con assoluta padronanza della materia là dove deve trovarsi, o meglio dove l'autore vuole che si trovi, senza alcun tipo di frizione, di incoerenza o gratuità.

Un lavoro ambizioso, lo dicevamo, che trova alla prova dei fatti un'assoluta ragion d'essere, e di essere apprezzato. Linguisticamente, la ricapitolazione di molti modelli orchestrali comunque in possesso di una sua identità e solidità complessiva.

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