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Gabriele Coen Jewish Experience

Pinocchio Live Jazz - Firenze - 26.03.2011

Forte della recente pubblicazione dell'ultimo disco, Awakening, per la Tzadik di John Zorn, il clarinettista e sassofonista romano Gabriele Coen (clicca qui per leggere una sua recente intervista) è giunto sul palco fiorentino del Pinocchio con il suo Jewish Experience. Musica perlopiù originale, ispirata però a quella musica ebraica che Coen ha esplorato con attenzione, sia suonando con i KlezRoym, sia scrivendo (con la moglie Isotta Toso) il libro Klezmer!, edito da Castelvecchi nel 2000 e riproposto nel 2009 da Nuovi Equilibri, profondamente rivisto e con un CD antologico, con il titolo Musica Errante.

Il quintetto (rispetto al disco era assente il violoncellista Benny Penazzi) ha aperto proprio con "Awakening," per poi continuare , seguendo la traccia del recente lavoro e aggiungendovi alcune nuove composizioni e alcuni pezzi dal precedente (e altrettanto eccellente) CD Golem. Musica coinvolgente, vuoi per la bellezza dei brani, vuoi per la suggestione evocata dalla tradizione che li ispira, vuoi per la bravura dei musicisti. Tra i quali spiccavano Luca Caponi alla batteria, intenso quanto bastava a far risaltare gli stacchi e "inquinare" le atmosfere tradizionali, e Lutte Berg, le cui striature elettriche alla chitarra, apparentemente estranee, conferivano invece un colore originale alla musica.

Su tutti, ovviamente, il leader, autore di un pregevolissimo assolo di soprano su "No Hay Boda Sin Pandero," originale d'ispirazione ispanico-sefardita curiosamente suonato al tenore nel CD, e che in generale ha confermato anche al clarinetto di avere non solo un bellissimo suono, ma anche un grande uso della dinamica e un controllo magistrale sui tempi veloci. Di spicco anche "Mahshav," brano di Zorn già proposto in Golem, con cui si è chiuso il primo set, "Nostalgia," di Berg, e la sorprendente "Koilen," dalle forti assonanze con "Bella Ciao".

Il gruppo era di partenza per gli USA, per concerti e per iniziare a parlare del nuovo disco, di nuovo con Zorn.

Foto, di repertorio, di Riccardo Crimi.

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