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Six Minute War Madness: Full Fathom Six

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Six Minute War Madness: Full Fathom Six
In mezzo agli anni '90 alcune rock band italiane intrapresero la via di "cantare" nella nostra lingua abbandonando l'inglese. Si verificò quindi un distaccamento dagli stili rock precedenti e l'espressione vocale divenne più simile al parlato che al cantato. La scelta di bands come Massimo Volume e Starfuckers prima, Madrigali Magri, A Short Apnea (che derivano direttamente dallo scioglimento dei Six Minute War Madness) leggermente successivamente, fu inoltre quella di abbandonare armonia e melodia delle parole per rendere la poesia dei testi più simile a quella di un reading. Era probabilmente la volontà di riappropriarsi della potenza della parola, così implacabilmente manipolata dalla persuasione televisiva.

Mirko Spino della Wallace Records ha detto tempo fa in una intervista che Six Minute War Madness è stato uno dei progetti da lui più amati (operando all'interno di una scelta ampia: a giugno 2010 sono 135 gli albums pubblicati dall'etichetta milanese).

Full Fathom Six è ristampato a circa 10 anni di distanza dalla sua prima pubblicazione in un doppio CD. Il primo contiene l'album completo e cinque brani registrati al Bloom di Mezzago, il secondo materiale inedito e non: il primo demo del 1992/1993, l'Ep "Lubrificant for Your Mind," quattro tracce registrate live a Radio Popolare, due brani dalle sessioni di Full Fathom Six, due brani apparsi su compilation, due brani dalla pre-produzione de "Il vuoto elettrico," secondo album della band.

Nel distratto mondo del rock italiano parlare nella nostra lingua ha significato parlare direttamente all'ascoltatore. La voce di "Incubi," infatti, raggiunge con facilità e potenza l'ascoltatore, diversamente dalla voce cantata, acquista una dimensione vicina, "reale," viva. A questa scelta stilistica è conseguita la costruzione di un immaginario sonoro nuovo, in cui i suoni all'interno della percezione non accompagnavano semplicemente la canzone (oramai non più canzone tout court). Le parole "gli incubi, ecco i miei incubi, seduti qui, parlano parlo con gli incubi di quello che spaventa gli uomini" creano nel brano una riflessione imposta dal linguaggio, mentre la musica procede inesorabile nel tempo, in un altro tempo. Il linguaggio è povero, non avendo la possibilità di esprimere l'immediato. Tuttavia questa povertà, questo scarnificare la parola, dimostra tutta la sua potenza, poiché - come sosteneva Kirkegaard: "nella parola c'è l'occhio".

Il suono non smette di anticipare il testo nel brano "Full Fathom Six," un rock dagli scatti potenti, pause bucate dalle frequenze elettroniche. Ecco, quindi, dove l'aspetto della produzione in studio ha conquistato la sua importanza, nell'inserire quell'elemento che muta la canzone rock. Ecco, quindi, dove il lavoro di Fabio Magistrali si è dimostrato così importante e attivo nella musica rock italiana.

Nel brano strumentale "VI Moravia" appare già quel senso del brano "liquido," sospeso, che sarà successivamente ripreso da Xabier Iriondo e Fabio Magistrali nel progetto A Short Apnea. Oscura e violenta profezia è "Prima noia," in cui la voce è un rantolo gridato e una emergenza dell'anima.

Con il brano "Come in un soffio" invece il testo tende a sparire ad attenuarsi e viene come sostituito, cambiato, e sciolto nelle poche note di clarinetto. L'album - inframmezzato da segmenti sonori strumentali e senza titolo - può quindi andare a raccontare immagini cinematografiche in "Tokyo," che costruisce una piccola scena ma sempre materia di un ricordo. Sul finale di album, si arriva ad un racconto vero e proprio, in prima persona, con "Washington che urla": "il mio paradiso è un inferno di lamiere ustionate dal sole, con una radio dentro e Washington che urla".

Nel secondo CD si fa un passo indietro con il primo demo della band, hard rock così tanto influenzato da quello americano, e dalle band di Seattle, in primis dai Soundgarden. Erano il 1992 e il 1993: suono potente, punk ma preciso, stacchi di tempo "sporchi".

E' nelle quattro tracce live registrate a Radio Popolare e quindi dal febbraio 1998 che iniziò la mutazione: "Ottobrenovantasei" propone quello scambio suono/parola, chitarra/voce che sarà protagonista nelle successive incisioni. Federico Chiappini parla e urla nel microfono tensioni emotive, mentre la band suona e celebra l'urto di una (piccola) rivoluzione.

Grazie.

Track Listing

CD 1: 01. Gli incubi; 02. - 03. Uomini cattivi non ho più l'età per lasciarli vivi; 04. Full Fathom Six; 05. - 06. Un filo di vita; 07. - 08. VI Moravia; 09. Prima noia; 10. Come un soffio; 11. - 12. Tokyo; 13. - 14. Washington che urla; 15. - 16. Panorama. Live al Bloom di Mezzago, 26 maggio 2000: 17. Gli incubi; 18. VI Moravia; 19. Come un soffio; 20. Il vuoto elettrico; 21. Uomini cattivi non ho più l'età per lasciarli vivi. CD 2: Primo demo, dicembre 1992/ gennaio 1993: 01. Truck Fucker; 02. Holy Joe; 03. Even Song; 04. Hate Inside. Lubrificant for Your Mind, giugno 1994: 05. The Drop Scene; 06. Hunted Down; 07. Dead Boat Hope; 08. Blind. Compilation "Arezzo Wave 1994": 09. World Famous Premium Friend. Pre-produzione "Il vuoto elettrico", 1996: 10. L'appartamento n 2; 11. L'uomo sbagliato Compilation "Tracce", 1999: 12. Weepin' Willow. Pre-produzione "Full Fathom Six", 1998: 13. Questo è quanto; 14. Washington che urla. Live a Radio Popolare, 28 febbraio 1998: 15. Ottobrenovantasei 16. Dolores 17. Una novità 18. Texaco Tap Tutti i brani sono di Six Minute War Madness.

Personnel

Federico Chiappini (voce); Paolo Cantù (chitarra); Xabier Iriondo (chitarra); Massimo Marini (basso); Daniele Misirliyan (batteria); Fabio Magistrali (welson, fender rhodes, produzione artistica); Daniele Jack Fontana (batteria); Giorgio Ciccarelli (tastiere); Roberto Romano (clarinetto).

Album information

Title: Full Fathom Six | Year Released: 2010 | Record Label: Wallace Records


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