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From Straight to Bizarre - Zappa, Beefheart, Alice Cooper and LA's Lunatic Fringe
BySexy Intellectual Prod.
Valutazione: 3,5 stelle
Quasi tutti i DVD finora pubblicati dalla Sexy Intellectual si sono rivelati decisamente interessanti e ben fatti, affrontando argomenti e personaggi della storia del Rock degli anni '60 e '70 secondo un'ottica documentaristica caratterizzata da un formato rivelatosi vincente (interviste a musicisti e giornalisti/critici musicali mescolate con immagini di archivio). Anche questo DVD non fa eccezione, dedicato a un aspetto di Frank Zappa meno conosciuto, ovvero la sua attività come produttore di altri artisti per le label Bizarre e Straight da lui fondate (insieme al suo manager di allora, Herb Cohen).
La storia di quei due anni tra il 1968 e il 1970 e della dozzina di album pubblicati viene ripercorsa attraverso interviste con tre dei maggiori biografi zappiani (Billy James, Ben Watson e Barry Miles) e alcuni dei musicisti direttamente coinvolti, presi dalla Magic Band di Captain Beefheart, dal gruppo di Alice Cooper e dalle GTO, oltre a Jeff Simmons. Dalle loro testimonianze emerge il ritratto di un'epoca irripetibile e di alcuni personaggi decisamente eccentrici, la cui attività Zappa aveva in qualche modo cercato di documentare. Proprio l'eccentricità, più o meno marcata, è la caratteristica che accomuna gli artisti che hanno inciso per le due etichette (la Bizarre doveva essere riservata alle proposte più estreme, mentre alla Straight erano dedicate quelle più 'normali,' anche se la distinzione perse ben presto di significato). Purtroppo, raramente l'originalità delle proposte musicali era accompagnata dalla qualità, e la maggior parte degli artisti ripiombò ben presto nell'oscurità da cui proveniva, anche per via della produzione di Zappa, che scontentò praticamente tutti o a causa della sua eccessiva presenza quando interveniva in prima persona, o del suo esatto contrario quando per altri impegni - o scarso interesse - lasciava la supervisione della produzione a qualcun altro, in genere il suo musicista "tuttofare" di fiducia Ian Underwood. Era infatti difficile per Zappa gestire allo stesso modo e con la stessa dedizione i numerosissimi impegni che già allora occupavano tutto il suo tempo, fermo restando che l'attività di compositore e leader dei Mothers of Invention aveva la precedenza assoluta.
Tra gli artisti coinvolti troviamo musicisti provenienti dal folk (Sandy Hurvitz, la coppia Jerry Yester/Judy Henske, Tim Buckley), dal Rock (Alice Cooper e gli Easy Chair con Jeff Simmons), dal Soul (Persuasion), monologhisti di cabaret o teatro (Lenny Bruce e Lord Buckley, dei quali Zappa curò personalmente la pubblicazione della registrazione di alcuni spettacoli), ma soprattutto gli inclassificabili (Captain Beefheart, Wild Man Fischer, GTO). Sono soprattutto questi ultimi ad aver stabilito retrospettivamente l'importanza della label con le loro opere, anche se solo nel caso di Beefheart possiamo parlare di meriti artistici. Nel 1969 venne infatti pubblicato su etichetta Straight quello che è unanimemente considerato il suo capolavoro, e uno dei dischi più importanti di tutti i tempi, quel Trout Mask Replica ancora capace di sconvolgere a distanza di oltre 40 anni, a cui avrebbe fatto seguito un altro bel disco, Lick My Decals Off Baby. A Beefheart non era piaciuta la produzione di Zappa, che anzichè portarli in studio aveva organizzato l'incisione direttamente nella casa in cui vivevano e provavano, per coglierne l'essenza più autentica in una sorta di documentario antropologico. Proprio questo aspetto è quello che caratterizza i lavori di Wild Man Fischer (personaggio con disturbi mentali preso letteralmente dalla strada) e delle GTO, o Girls Together Outrageously, una band di groupie; lavori straordinari dal punto di vista dell'antropologia sociale, ma di ben scarso spessore musicale e artistico.
Degli altri nomi pubblicati, si segnala per la sua importanza assoluta il contributo di Tim Buckley, autore di due splendidi album per la Straight (Blue Afternoon e Starsailor), realizzati senza alcun coinvolgimento da parte di Zappa; mentre andrebbero forse rivalutati i due dischi di Jeff Simmons, che aveva colpito Zappa a tal punto da diventare per qualche tempo bassista dei Mothers.
L'impegno per Zappa era però eccessivo, in considerazione anche degli scarsi risultati ottenuti; il "No commercial potential" era decisamente troppo anche per lui, che pur ne aveva fatto con i Mothers una sorta di orgogliosa bandiera personale, e l'avventura finì presto, senza lasciare tracce profonde (a parte le pochissime eccezioni citate). Dei suoi protagonisti, alcuni avrebbero proseguito la carriera senza però riuscire a bissare i risultati ottenuti (Beefheart e Buckley), altri avrebbero ottenuto notorietà e successo presso altre case discografiche (Alice Cooper e Persuasions), la maggior parte sarebbe semplicemente ritornata nell'oblio da cui erano temporaneamente emersi (Sandy Hurvitz, poi ribattezzatasi Essra Mohawk, Jerry Yester e Judy Henske, Wild Man Fischer, GTO, Jeff Simmons).
Il documentario, abbastanza lungo (2 ore e 40') riesce a farci rivivere quell'epoca unica e particolare, portandoci al centro della scena freak della Los Angeles dei tardi anni '60, attraverso le immagini, i ricordi e le testimonianze di alcuni dei suoi protagonisti. Molto più di un'operazione di revival nostalgico, il lavoro merita decisamente attenzione, anche se la consuetudine di non inserire sottotitoli ne limita la fruizione a chi abbia qualche dimestichezza con la lingua inglese.
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