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Marco Colonna: Fili
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Nuovo lavoro in solitudine per Marco Colonna, come spesso gli accade legato a un'ispirazione extramusicale offerta, ancora una volta, dall'amata terra di Sardegna. Fili è infatti un omaggio a Maria Lai, eclettica artista della quale si è da poco celebrato il centenario (era nata il 27 settembre 1919 ed è scomparsa il 16 aprile del 2013): tutti i titoli rimandano a lei, alla sua vita costellata di eventi tragici sempre affrontati con coraggio e ai suoi lavori, realizzati operando sui più diversi materiali, iniziati dai dipinti per arrivare fino al primo esempio italiano di arte relazionalel'evento Legarsi alla montagna, realizzato nel 1981 a Ulassai, suo paese natale.
Forse anche per consonanza con lo spirito artisticamente inquieto della Lai, in Fili Colonna sperimenta più che in altri suoi lavori in solo l'uso dell'elettronica, presente quasi ovunque con autocampionamenti, eco e altri effetti che accompagnano la performance del musicista romano. Il quale comunque non tradisce la sua specifica poetica, conservando forte attenzione al suono, riferimenti di amplissimo respiroalla classica, al jazz, ma anche alla musica popolaree un lirismo in filigrana che riesce a emergere perfino nei brani più astratti e incentrati sul lavoro timbrico, quali "SOS Barbos"tutto un intersecarsi di soffi ed ecoo "Pietra," librandosi poi in affascinanti narrazioni in quelli maggiormente concreti e distesi come "Pane"nel quale Colonna, sempre al clarinetto basso, si accompagna ritmicamente con schiocchi e percussioni mentre esegue una melodia libera e coinvolgentee "Janas."
Particolarmente interessante "A Matita," dove, su un ipnotico campionamento in crescendo di suoni bassi, il clarone si produce in una lancinante melodia. Il brano eponimo, infine, riassume la poetica del lavoro fondendovi gran parte degli elementi stilematici.
Ennesima eccellente opera di un artista la cui prolificità non scende a patti con il rigore artistico, le radici del quale ha recentemente narrato in un breve e toccante libretto autobiografico, E mio padre mi disse che non ero normale.
Album della settimana.
Forse anche per consonanza con lo spirito artisticamente inquieto della Lai, in Fili Colonna sperimenta più che in altri suoi lavori in solo l'uso dell'elettronica, presente quasi ovunque con autocampionamenti, eco e altri effetti che accompagnano la performance del musicista romano. Il quale comunque non tradisce la sua specifica poetica, conservando forte attenzione al suono, riferimenti di amplissimo respiroalla classica, al jazz, ma anche alla musica popolaree un lirismo in filigrana che riesce a emergere perfino nei brani più astratti e incentrati sul lavoro timbrico, quali "SOS Barbos"tutto un intersecarsi di soffi ed ecoo "Pietra," librandosi poi in affascinanti narrazioni in quelli maggiormente concreti e distesi come "Pane"nel quale Colonna, sempre al clarinetto basso, si accompagna ritmicamente con schiocchi e percussioni mentre esegue una melodia libera e coinvolgentee "Janas."
Particolarmente interessante "A Matita," dove, su un ipnotico campionamento in crescendo di suoni bassi, il clarone si produce in una lancinante melodia. Il brano eponimo, infine, riassume la poetica del lavoro fondendovi gran parte degli elementi stilematici.
Ennesima eccellente opera di un artista la cui prolificità non scende a patti con il rigore artistico, le radici del quale ha recentemente narrato in un breve e toccante libretto autobiografico, E mio padre mi disse che non ero normale.
Album della settimana.
Track Listing
Maria Pietra; Fili; Sos Barbos; A Matita; Farina e Pianto; Pane; Pietra; Janas.
Personnel
Marco Colonna
clarinet, bassAlbum information
Title: Fili | Year Released: 2020 | Record Label: Niafunken
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About Marco Colonna
Instrument: Clarinet, bass
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