Carlo Maria Nartoni: Ellittica
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Avevamo scoperto e apprezzato il pianista Carlo Maria Nartoni quattro anni fa, in occasione del suo eccellente piano trio Syria, ove era accompagnato da una giovane ritmica svedese; lo ritroviamo adesso con un nuovo lavoro in trio, stavolta assieme a due musicisti nostrani, Danilo Gallo al contrabbasso e Filippo Sala alle percussioni. Se nel precedente lavoro l'improvvisazione libera aveva una parte ampia, sebbene non predominante, qui invece caratterizza l'intero lavoro, diviso in due sole, lunghe prolusioni la prima di quasi ventinove minuti, la seconda di oltre trentuno che esplorano universi sonori in totale libertà.
Anche a cagione della lunghezza dei brani, è ben difficile render conto di quanto espresso dal trio: la musica si evolve con grande nitidezza, ma in un continuo mutamento di scene e atmosfere, con una pariteticità assoluta ciascuno dei protagonisti propone costantemente nuove soluzioni e apre il discorso in sempre diverse direzioni e un ricco alternarsi di stilemi. Nartoni usa il piano ora facendone risuonare le note in modo cristallino, ora alterandone i suoni attraverso preparazioni; Gallo alterna il pizzicato all'archetto, svolgendo ora un ruolo propulsivo, ora uno narrativo; Sala fa rimbombare le casse, ma anche scintillare i piatti e oggetti percussivi.
La prima parte, dopo un inizio di progressiva aggregazione delle voci, prosegue a lungo in modo dinamicamente aperto e cantabile, si prende una pausa con stridori di suoni della batteria e del piano preparato, poi si fa eterea e astratta, con il piano che passa da un andamento meditativo a una più veloce evocazione trascendente, in prevalenza sulle note alte con modalità che richiamano Jarrett, sostenuto dalle pulsazioni rapide e profonde del contrabbasso. Dopo l'insistita reiterazione di un riff minimale, il brano si conclude in diradata dissolvenza.
La seconda parte si avvia con suggestivo lavoro delle percussioni, con suoni tanto sordi, quanto scintillanti; è il contrabbasso a introdurre poi il piano preparato, che giocando sulle note alte va a sostituire le percussioni, le quali ne scandiscono invece l'incedere; spetta poi al contrabbasso farsi protagonista con suoni distorti e aprire spazi alle note basse del piano, mentre la batteria sospinge con colpi fragorosi, che progressivamente portano a impennare dinamicamente il discorso musicale, lo accompagnano e lo terminano con un incisivo assolo. Il drastico cambio di scena, a metà brano, è guidato dal contrabbasso, prima accompagnato in contrappunto dal piano sulle note alte, poi lui stesso ad accompagnarlo con un ritmo fisso ma efficace, che permette a Nartoni di esplorare più stilemi e registri. Segue una pausa di suoni sospesi che prelude a un discorso più articolato e luminoso del piano che, in rarefazione sulla pulsazione del contrabbasso e le screziature della batteria, conclude il brano.
Disco superlativo, da ascoltare e riascoltare scoprendovi sempre nuovi dettagli, opera di una formazione eccellente e di un pianista da non perdere assolutamente di vista.
Disco della settimana
Anche a cagione della lunghezza dei brani, è ben difficile render conto di quanto espresso dal trio: la musica si evolve con grande nitidezza, ma in un continuo mutamento di scene e atmosfere, con una pariteticità assoluta ciascuno dei protagonisti propone costantemente nuove soluzioni e apre il discorso in sempre diverse direzioni e un ricco alternarsi di stilemi. Nartoni usa il piano ora facendone risuonare le note in modo cristallino, ora alterandone i suoni attraverso preparazioni; Gallo alterna il pizzicato all'archetto, svolgendo ora un ruolo propulsivo, ora uno narrativo; Sala fa rimbombare le casse, ma anche scintillare i piatti e oggetti percussivi.
La prima parte, dopo un inizio di progressiva aggregazione delle voci, prosegue a lungo in modo dinamicamente aperto e cantabile, si prende una pausa con stridori di suoni della batteria e del piano preparato, poi si fa eterea e astratta, con il piano che passa da un andamento meditativo a una più veloce evocazione trascendente, in prevalenza sulle note alte con modalità che richiamano Jarrett, sostenuto dalle pulsazioni rapide e profonde del contrabbasso. Dopo l'insistita reiterazione di un riff minimale, il brano si conclude in diradata dissolvenza.
La seconda parte si avvia con suggestivo lavoro delle percussioni, con suoni tanto sordi, quanto scintillanti; è il contrabbasso a introdurre poi il piano preparato, che giocando sulle note alte va a sostituire le percussioni, le quali ne scandiscono invece l'incedere; spetta poi al contrabbasso farsi protagonista con suoni distorti e aprire spazi alle note basse del piano, mentre la batteria sospinge con colpi fragorosi, che progressivamente portano a impennare dinamicamente il discorso musicale, lo accompagnano e lo terminano con un incisivo assolo. Il drastico cambio di scena, a metà brano, è guidato dal contrabbasso, prima accompagnato in contrappunto dal piano sulle note alte, poi lui stesso ad accompagnarlo con un ritmo fisso ma efficace, che permette a Nartoni di esplorare più stilemi e registri. Segue una pausa di suoni sospesi che prelude a un discorso più articolato e luminoso del piano che, in rarefazione sulla pulsazione del contrabbasso e le screziature della batteria, conclude il brano.
Disco superlativo, da ascoltare e riascoltare scoprendovi sempre nuovi dettagli, opera di una formazione eccellente e di un pianista da non perdere assolutamente di vista.
Disco della settimana
Track Listing
Part I; Part II.
Personnel
Carlo Maria Nartoni: piano; Danilo Gallo: bass, acoustic; Filippo Sala: drums.
Additional Instrumentation
Carlo Maria Nartoni: piano preparato, oggetti; Filippo Sala: percussioni
Album information
Title: Ellittica | Year Released: 2023 | Record Label: Aut Records
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Instrument: Piano
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