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Alexander Von Schlippenbach - Daniele D'Agaro: Dedalus

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Alexander Von Schlippenbach - Daniele D'Agaro: Dedalus
Dev’essere un momento particolarmente felice dal punto di vista artistico e creativo quello che sta attraversando il musicista “friulandese” Daniele D’Agaro, visto che, dopo aver recentemente licenziato per El Gallo Rojo l’entusiasmante Comeglians a nome dell’Adriatics Orchestra, arriva alla prova su disco anche il duo con il pianista Alex Von Schlippenbach, da tempo ormai presenza stabile sui palchi della penisola.

Dedalus si intitola la prima fatica della coppia e mai nome fu più azzeccato. E, appunto, c’è da perdersi nelle 14 tracce del CD, c’è da smarrire il senso dell’orientamento in una musica intricata e ispida, labirintica e contorta, ma anche estremamente godibile e affascinante, diretta dal punto di vista espressivo e autenticamente emozionante. Anche perchè il punto di forza del dialogo tra i due musicisti è la concisione, l’essenzialità (il brano più lungo supera di qualche secondo i quattro minuti e mezzo); quell’asciutta capacità di rimanere saldamente coerenti e lucidi all’interno di tortuose dinamiche e improvvisazione dal piglio radicale, di porsi obiettivi ben precisi e di raggiungerli evitando ridondanze, barocchismi, tediose divagazioni e inutili contorcimenti.

L’affiatamento, poi, è davvero solido e rodato, senza alcun timore reverenziale da parte di D’Agaro nel fronteggiare un pezzo di storia come Schlippenbach e, d’altro canto, senza alcuna pretesa di giganteggiare da parte del maestro tedesco, che, anzi, si dimostra partner duttile, entusiasta e assolutamente disponibile all’interazione e al “gioco”.

Da sottolineare la prova al clarinetto del musicista di casa nostra, capace di muoversi tra suggestioni squisitamente contemporanee e rimembranze alquanto retrò (Buddy DeFranco con un pizzico di Jimmy Giuffre e una spruzzata di Alex Ward). Inutile, invece, dilungarsi su Schlippenbach: l’intelligenza nel fraseggio, la capacità evocativa nell’uso della parte bassa della tastiera, l’infinita inventiva armonica, ne fanno un indiscusso e indiscutibile gigante dell’improvvisazione dell’ultimo quarantennio.

A rendere ancora più appetitoso il set, posti in coda al programma di libere improvvisazioni, spiccano quattro omaggi ironici (anche grazie all’uso del piano preparato) e riusciti a Monk, da sempre nume tutelare dichiarato e maestro celebrato a più riprese dal pianista tedesco (addirittura capace un paio di anni addietro di rileggerne e inciderne l’opera omnia in uno splendido triplo per la Intakt).

Chi l'avrebbe mai detto che un friulano dei Paesi Bassi e un teutonico di razza se la intendessero a meraviglia?

Visita i siti di Alex Von Schlippenbach e Daniele D'Agaro.

Personnel

Album information

Title: Dedalus | Year Released: 2007 | Record Label: Limetree Records

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