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Dave Holland: Critical Mass

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Dave Holland: Critical Mass
Questo ottimo album del bassista Dave Holland incarna l’idea di classicità moderna. Ascoltandolo se ne ricava immediatamente la sensazione che sia un lavoro che si pone in una posizione ‘centrale’ nel panorama jazzistico dei giorni nostri. Una sorta di raffinata costruzione architettonica attorno alla quale ruota la musica stessa di Dave Holland, un bassista che non si è fatto mancare in passato i brividi delle avanguardie anche più estreme e che strada facendo ha deciso di ‘rientrare’ in gruppo. Senza perdere un’oncia del suo peso specifico. Un peso da protagonista assoluto sulla scena jazzistica, un peso che lo conferma come uno degli uomini di punta del panorama attuale.

In questo caso troviamo all’opera il suo quintetto, una formazione ormai collaudatissima, che vede al centro della scena il vibrafono e la marimba spiritati di Steve Nelson, un folletto che ogni volta sa ben caricare di elegante tensione ritmica le sue esposizioni tematiche e le sue preziose incursioni solistiche. L’assenza del pianoforte esalta il ruolo di Nelson e fornisce la cifra stilistica più evidente per questo lavoro. Attorno a Nelson si muovono con eleganza il sax tenore robusto di Chris Potter (che utilizza all’occorrenza anche un arabescato soprano) e il trombone incalzante di Robin Eubanks. Dall’altra parte della scena stanno il basso acustico sempre impeccabile di Dave Holland e la batteria nervosa e movimentata di Nate Smith.

Le composizioni sono suddivise fra i componenti del gruppo: Dave Holland fa naturalmente la parte del leone con quattro brani, mentre gli altri componenti del quintetto portano una nuova composizione a testa. Il gruppo è talmente ben rodato che anche a livello compositivo si respira una buona omogeneità, anche se le composizioni di Dave Holland sembrano in qualche modo più rotonde, più meditate, più raffinate. Lo si avverte in particolar modo nella esposizione tematica che spesso vede i fiati dialogare con profitto e il vibrafono di Nelson fare capolino a sottolineare come la pluralità delle voci sia una delle opportunità che Holland sa sfruttare meglio a livello compositivo ed esecutivo.

La magia che Holland sa evocare risiede principalmente nella coesione di questo gruppo che funziona come un ensemble molto democratico e omogeneo. Un gruppo di lavoro che sa essere preciso e puntuale, senza mai dare l’impressione di perdersi in sterili divagazioni. Una vera e propria macchina che gioiosamente produce musica di grande spessore, senza farsi mancare momenti introspettivi (“Amator Silenti”), vigorosa voglia di danzare (“Full Circle”), escursioni in area orientale (“Secret Garden”), riproposizioni modernissime dello spirito antico (“Easy Did It” dedicata alla città e alla gente di New Orleans).

Ci troviamo di fonte splendide emozioni che richiamano e ripercorrono con grande coerenza alcune tappe precedenti delle carriere dei musicisti qui impegnati, sempre condite con lo spirito avventuroso che non manca mai nelle produzioni del bassista inglese residente da moltissimi anni negli Stati Uniti e del manipolo di coraggiosi protagonisti che lo asseconda con grande passione.

Track Listing

The Eyes Have It; Easy Did It; Vicissitudes; The Leak; Secret Garden; Lucky Seven; Full Circle; Amator Silenti.

Personnel

Album information

Title: Critical Mass | Year Released: 2006 | Record Label: Sunnyside Records


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