Chicago Underground Trio: Chronicle [CD - DVD]

La cosa più ostica è trovare innanzitutto l'equilibrio tra la documentazione di ciò che viene girato e l'idea originale del filmmaker.

Ripreso allo Spazio Culturale Tedesco di Chicago, questo nuovo lavoro [in DVD, ma anche in CD] del Chicago Underground Trio [che assomma in uno tre primati: è il loro primo dal vivo, il primo con al contrabbasso Jason Ajemian, il primo completamente improvvisato] trova così nello "sguardo" del regista Raymond Salvatore Harmon un ulteriore elemento.

La musica innanzitutto: sulla scia dei vari progetti Chicago Underground - i cui denominatori sono ovviamente Rob Mazurek a cornetta, tastiere vintage e elettronica e Chad Taylor a batteria, vibrafono e percussioni - anche questo "Chronicle" è un variegato viaggio attraverso tribalismi elettrici, ipnosi free, febbrili minimalismi e screziature metropolitane, con il nuovo arrivato Ajemian che si presenta subito con uno splendido assolo e che poi dialoga in modo serrato con Mazurek e Taylor [come al solito dotati di irresistibile telepatia].

Dal punto di vista visivo, il regista Harmon sceglie dapprima di proiettare una serie di immagini colorate sullo sfondo bianco della sala e sui vestiti [anch'essi bianchi] dei musicisti, per poi riprocessare il tutto in uno split screen in cui le immagini dei musicisti e le chiazze di colore psichedelico si sovrappongono senza interruzione.

Eccessivamente didascalico nel rapportarsi con il suono - colori tenui e movimento lento nelle parti più calme, accesi e ipercinetici quando lo è la musica - questo procedimento risulta presto un po' noioso [qualcuno ha scomodato l'esempio di Rothko, ma sembra davvero incongruo...] e non risolve mai in modo netto il rapporto tra azione e astrazione. Comunque un tentativo di superare i limiti consueti della ripresa live e la musica è splendida [specie nella torrenziale Power], tanto che a chi non ha voglia di provare l'esperienza consigliamo direttamente la versione in CD... con la musica di Chicago Underground l'evocatività è comunque garantita.

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