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Chicago Underground Duo

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Area Sismica - Forlì - 27.1.2013

Rob Mazurek attualmente è uno dei protagonisti più apprezzati del jazz contemporaneo: la sua poetica coniuga l'eredità della tradizione free (soprattutto la lezione di Don Cherry per lo stile alla cornetta), la modernità delle strutture compositive (con l'uso di forme aperte e l'influenza dei generi musicali coevi come il post-rock e l'elettronica) e una vena futurista nell'uso di paesaggi sonori elettronici attraverso cui filtra anche il recupero in chiave post-moderna di elementi di musica etnica (africana, brasiliana).

In questa sua nuova tappa all'Area sismica (di cui è ormai un frequentatore assiduo) Mazurek ha proposto uno dei primi progetti con cui si è fatto conoscere a livello internazionale: quel Chicago Underground - dapprima Duo e poi mutatosi in vari formati - con cui negli anni '90 si affacciava sulla scena musicale di una "windy city" in pieno fermento, dove jazz, rock ed elettronica si mescolavano per dar vita a qualcosa di nuovo. Ed è proprio il duo originario col batterista Chad Taylor quello salito sul palco in questo nuovo tour.

Il formato essenziale del duo ha enfatizzato il carattere forse più tipico della poetica di questo progetto, e in realtà di Mazurek in generale, ossia un approccio quasi pittorico all musica (non a caso Mazurek è anche artista visivo): Mazurek e Taylor hanno cooperato in un approccio coloristico, come due pittori che dipingono una tela a quattro mani; i due musicisti si sono rapportati alle note e agli eventi sonori come a colori da mescolare o da giustapporre per produrre stati d'animo o evocare paesaggi interiori e dimensioni possibili.

È nei colori tenui, nelle sfumature delicate, che i due hanno toccato toni di vera poesia: qui il lirismo della cornetta di Mazurek si è unito al tocco delicato e al fraseggio morbido ed elaborato di Taylor, che si è confermato uno dei migliori batteristi jazz attuali.

L'elettronica è stata invece utilizzata per le atmosfere più "psichedeliche," da spazi interstellari, o per fornire l'innesco iniziale alle impennate più ritmiche. A proposito di ritmo, è evidente l'ispirazione africana, sia nelle poliritmie di Taylor, sia nei temi di Mazurek; così come l'ispirazione brasiliana nelle cavalcate di ritmi rotolanti di Taylor in stile batucada.

Se i vertici poetici sono stati toccati con le atmosfere più tenui e pacate, la tavolozza dei colori con cui i due hanno dipinto la loro tela comunque spazia dal tenue all'acceso, dal lirico al torrido, dall'etereo al dinamico e iper-ritmico.

Il suono della cornetta di Mazurek varia dal liquido all'acido. L'influenza timbrica e di fraseggio di Don Cherry non è celata, al contrario l'omaggio è evidente. I momenti di suono acustico nudo essenziale, con solo cornetta e batteria, hanno dato a Mazurek l'opportunità di valorizzare gli aspetti più liquidi e caldi del suo stile, con un risultato decisamente poetico.

Anche lo stile di Taylor è multiforme e versatile, passando dalle pennellate più morbide ed elaborate ai colpi più potenti e concitati. La poliritmia, da quella classicamente jazzistica alla Elvin Jones a quella in stile africano, è il tratto ispiratore del suo stile che emerge evidente.

La musica di Mazurek e della cerchia dei musicisti più in sintonia con lui è quanto di meglio il jazz attuale possa esprimere, per ispirazione, poeticità e modernità del linguaggio e dello stile.

Foto di Claudio Casanova.

Ulteriori immagini di questo concerto sono disponibili nella galleria ad esso dedicata.

Visita i siti di Rob Mazurek e Chad Taylor

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