Home » Articoli » Album Review » Ryan Truesdell: Centennial - Newly Discovered Works Of Gil Evans

Ryan Truesdell: Centennial - Newly Discovered Works Of Gil Evans

Ryan Truesdell: Centennial - Newly Discovered Works Of Gil Evans
Chi semina vento, raccoglie tempesta. Ma chi semina arte e genialità raccoglie amore e passione. Forse questa, in estrema sintesi è la morale dell'omaggio che Ryan Truesdell ha voluto dedicare all'arrangiatore canadese Gil Evans, uno degli artisti più importanti del secolo scorso. Geniale e umile allo stesso tempo, anticonformista e giovane fino alla fine, Gil è stato una delle più fulgide incarnazioni dello statement più famoso di Steve Jobs: 'keep looking, don't settle... stay hungry, stay foolish.'

Negli ultimi anni della carriera, verso la seconda metà degli anni ottanta, il maestro canadese ebbe come assistente la giovane Maria Schneider che gli fu vicina e lo aiutò con i lavori più semplici di copia delle parti degli arrangiamenti prima che il grande arrangiatore canadese ci lasciasse soli sul pianeta. Poi Maria è diventata l'arrangiatrice più importante degli ultimi decenni con album meravigliosi, pieni di luce e di colore e a sua volta ha avuto il giovane Ryan Truesdell come assistente. Una sorta di mito della fertilità che si manifesta nella sua perfezione davanti a noi.

In previsione delle celebrazioni che si sarebbero tenute in occasione del centesimo anniversario della nascita di Gil Evans (13 maggio 2012), con il prezioso contributo della famiglia di Gil Evans, a cominciare dalla moglie Anita, e con il sostegno finanziario della ArtistShare, Ryan Truesdell ha avuto libero accesso agli archivi pubblici e privati e ha riscoperto alcune composizioni del tutto inedite e sconosciute e decine e decine di arrangiamenti dimenticati firmati da Gil Evans. Ha messo assieme un gruppo di oltre trentacinque musicisti e dopo varie prove, limature, aggiustamenti è arrivato a registrare questo splendido album pubblicato il 13 maggio 2012 (ma su All About Jazz ne avevamo già parlato in una intervista in anteprima quasi un anno fa).

L'approccio di Ryan Truesdell è abbastanza convenzionale e filologico, non ci sono salti in avanti e aggiustamenti per adattare ai giorni nostri le splendide intuizioni di Gil Evans. Ci si limita a dare una spolverata al velo accumulato in questi anni e si procede a reimmettere il soffio vitale in questa musica che sembra davvero fuori dal tempo. La ricchezza armonica e timbrica è stupefacente, ma anche la componente ritmica è degna di grande attenzione, a cominciare dall'eccellente "Punjab" che apre l'album. Le tabla di Dan Weiss sono centrali e fanno da contraltare con la nuvola sonora dei fiati che presto prende il sopravvento, senza mai alzare i toni.

Gli altri brani di lunga durata (la intensa "Barbara Song" e la straordinaria medley "Waltz/Variation on the Misery/So Long") sono una splendida conferma che la strada scelta è quella giusta e ci abbracciano con meravigliosi impasti e raffinate modulazioni armoniche che non cercano mai di stupire, ma che invece si insinuano deliziosamente sotto la nostra pelle. In particolare la figura ritmica del brano "Waltz" spiega, una volta per tutte, come anche i tempi disparì possano essere ritmicamente coerenti con lo spirito jazzistico. L'inizio sembra essere divergente, con una sorta di contrasto fra l'enunciazione del tema da parte del pianoforte di Frank Kimbrough e le divagazioni lunari del vibrafono guizzante di John Locke, poi entrano i fiati e siamo a casa base. Non c'è più partita. I nostri eroi hanno trionfato come la Juventus di Antonio Conte e hanno diritto di fregiarsi della terza stella. Semplice e chiaro: basta saper ascoltare.

L'arrangiamento di "Maids of Cadiz" riscoperto da Truesdell e qui proposto, risale addirittura al 1950, ben prima che Gil lo rivisitasse per la versione con Miles Davis contenuta nell'album Miles Ahead del 1957. Gli altri brani più brevi, a cominciare da "How About You," sono a volte resi in maniera un po' calligrafica. Lo stesso Gil, probabilmente, si sarebbe preso qualche libertà per attualizzare con decisione alcune parti degli arrangiamenti. Per esempio certi impasti clarinetto/pianoforte suonano un po' old fashioned, ma la scelta di Truesdell è impeccabile. Nulla aggiungere, nulla togliere. Il ragionamento vale anche per i tre brani cantati: forse solo il finale "Look to the Rainbow" si solleva dalle pieghe del tempo e si scrolla di dosso il ricordo del passato. Ma queste sono solo nostre libere riflessioni, condizionate dal grande amore per Gil che ci spinge a volerlo immaginare immortale, per sempre tra di noi.

Oggettivamente l'album è un capolavoro e speriamo sia il prodromo per ulteriori riletture, registrazioni e performance dal vivo. Ryan Truesdell è annunciato in Italia, a Umbria Jazz, con questo fascinoso progetto. Non vediamo l'ora di ascoltarlo nelle magiche notti estive perugine. Nel ricordo delle magiche notti del 1987 che Gil Evans ci regalò nella chiesa sconsacrata di San Francesco al Prato [v. le recensioni di Live at Umbria Jazz—Vol.1 e Live at Umbria Jazz -Vol.2.

Track Listing

Punjab; Smoking My Sad Cigarette; The Maids of Cadiz; How About You; Barbara Song; Who'll Buy My Violets; Dancing On A Great Big Rainbow; Beg Your Pardon; Waltz/Variation On The Misery/So Long; Look To The Rainbow.

Personnel

Ryan Truesdell
composer / conductor

Henrik Heide: flute, piccolo; Jesse Han: flute, piccolo, bass flute; Jennifer Christen: oboe; Sarah Lewis: Oboe; Ben Barron: Michael Rabinowitz: bassoon; Alden Banta: bassoon, contra bassoon; Steve Wilson: soprano saxophone, alto saxophone, flute, clarinet; Dave Pietro: alto saxophone, flute, alto flute; Danny McCaslin: tenor saxophone, clarinet; Scott Robinson: tenor saxophone, clarinet, bass clarinet; Brian Landrus: baritone saxophone, bass clarinet, alto flute, piccolo; Charles Pillow: flute, piccolo, clarinet, oboe, English Horn; Adam Unsworth: French horn; David Peel: French horn; John Craig Hubbard: French horn; Augie Hass: trumpet; Greg Gisbert: trumpet; Laurie Fink: trumpet; Ryan Kerberle: trombone; Marshal Gilkes: trombone; George Flynn: bass trombone; Marcus Rojas: tuba; James Chirillo: acoustic guitar, electric guitar; Romero Lubambo: acoustic guitar; Frank Kimbrough: piano, harmonium; Jay Anderson: bass; Lewis Nash: drums; Joe Locke: vibraphone; Mike Truesdell: timpani, marimba; Dave Eggar: tenor violin; Dan Weiss: tabla; Kate McGarry: vocals (2); Wendy Gilles: vocals (8); Luciana Souza: vocals (10).

Album information

Title: Centennial - Newly Discovered Works Of Gil Evans | Year Released: 2012 | Record Label: ArtistShare

Tags

Comments


PREVIOUS / NEXT




Support All About Jazz

Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who make it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

Go Ad Free!

To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Hold On
Mark Winkler
The Hat with the Grin and the Chuckle
Ben Thomas Tango Project
Eternal Moments
Yoko Yates

Popular

Old Home/New Home
The Brian Martin Big Band
My Ideal
Sam Dillon
Ecliptic
Shifa شفاء - Rachel Musson, Pat Thomas, Mark Sanders
Lado B Brazilian Project 2
Catina DeLuna & Otmaro Ruíz

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.